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Nba: quote basse sulle singole gare Meglio puntare sul mitico «anello»

La stagione NBA spiega benissimo perché il gioco antepost sia consigliabile, almeno come paracadute, a chi tratta le scommesse sportive come un investimento. Le quote sulle gare sono spesso punitive e troppo dipendenti dal mercato, mentre quelle sulla conquista del mitico “anello“ di campione dopo le Finals del prossimo giugno ancora permettono buoni affari a chi abbia un orizzonte temporale di otto mesi. In ognuna delle 82 partite della stagione regolare la sorpresa è sempre possibile, considerando il calendario compresso che impone di 'gestire' l'impegno, ma nei playoff no.
Alla fine di quattro, massimo sette, partite di intensità mostruosa vince sempre il più forte. In altre parole, le quote antepost sulla stagione possono essere sconvolte solo da infortuni: i Miami Heat senza LeBron James, i Los Angeles Lakers senza Kobe Bryant, gli Oklahoma City Thunder senza Kevin Durant possono rendere l'idea. Squadre citate non a caso, perché non esiste addetto ai lavori NBA che pensi a una diversa da queste tre come possibile campione. Guardando ai primi segnali della stagione, il 2,90 dei Miami Heat è una quotona: i campioni in carica hanno, in maniera molto 'americana', migliorato i propri punti di forza (aggiungendo Ray Allen e Rashard Lewis, due tiratori che sfrutteranno i raddoppi su James, Wade e Bosh) invece che mettere pezze a quelli di debolezza e sembrano molto più favoriti rispetto all'anno scorso. Anche perché i Thunder, con una mossa che ha senso dal punto di vista manageriale ma non da quello sportivo, hanno perso James Harden. Sono loro i secondi favoriti 'tecnici' per il titolo, anche se il 6,00 che gli viene assegnato dai bookmaker è più alto del 4,00 dei Lakers, che scontano il solito discorso su tifo e notorietà. Un'ottima scommessa sono i Thunder campioni, non perché lo diventeranno di sicuro, ma perché la loro quota in una eventuale finale bis contro gli Heat permetterà di stracoprirsi e di guadagnare in ogni caso.
Pochi calcoli per rendere l'idea: 100 diviso 6 (cioè la quota) fa 16,6, il che significa che secondo il mercato un'ipotetica scommessa 'No Thunder' avrebbe l'83,4% di possibilità di materializzazrsi. Traducendo in quote, il 'No Thunder' dovrebbe essere quotato a 1,19 (100 diviso 83,4). Ecco, in una finale NBA è impossibile che prima di garauno la favorita sia quotata a 1,19 o peggio, gli Heat della situazione di sicuro potrebbero viaggiare sull'1,40. Per chi ci crede, un'opportunità di copertura e di guadagno enorme.

Con la vincita che sarà proporzionale, secondo la prima regola delle scommesse e della vita ("Piove sul bagnato"), alla giocata.
Twitter @Stefano Olivari

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