Nick Pope, da lattaio a portiere dell'Inghilterra ai Mondiali

Il portiere del Burnley, dopo una sola stagione da titolare in Premier League, è stato convocato dal c.t. della Nazionale dei Tre Leoni per la Coppa del Mondo. Un traguardo incredibile per un ragazzo che aveva lasciato il calcio per fare il lattaio

Nick Pope, da lattaio a portiere dell'Inghilterra ai Mondiali

Fino all'anno scorso, soltanto pochi appassionati di calcio conoscevano il nome di Nick Pope. Portiere inglese classe 1992, Pope è appena stato convocato dal c.t. della Nazionale Southgate per partecipare come "terzo" ai Mondiali di Russia. Un traguardo difficile per ogni giocatore, figuriamoci per un ragazzo che a un certo punto della sua vita aveva lasciato il calcio per fare... il lattaio. Questa storia ai limiti dell'assurdo arriva dall'Inghilterra, il Paese dove il football è nato. E dove la realtà, a volte, supera la fantasia. Nel 2006 Nick aveva 14 anni ed era uno dei tanti portieri promettenti del calcio giovanile inglese. Non abbastanza per convincere l'Ipswich Town, squadra dove giocava da qualche tempo, a fargli firmare un contratto. Nick è triste, pensa di lasciare il calcio.

E per qualche tempo effettivamente appende i guantoni al chiodo. Nel frattempo continua a studiare e per portare qualche soldo a casa va a consegnare il latte a domicilio, un lavoretto che in Inghilterra è molto diffuso tra i ragazzini. Ma la tentazione di tornare a calcare i campi di calcio è troppo forte e nel 2008 trova un ingaggio nella squadra riserve del Bury, vicino a Manchester, dove gioca senza troppa convinzione per tre anni. Nel 2011 firma per il Charlton, che però non sembra credere molto nelle sue capacità. Pope viene sballottato da una parte all'Inghilterra in una serie infinita di prestiti, ben otto tra il 2011 e il 2015. L'esperienza più formativa è in League Two, la quarta serie. Tanto che a 23 anni, Pope sembra rassegnarsi al suo destino di anonimo mestierante, una delle decine di migliaia di giocatori che si barcamenano nelle serie inferiori della piramide calcistica inglese.

"Mi è capitato di giocare in campi che non dovevano essere neppure sulla cartina. Spettatori? Dieci persone e un cane", racconta oggi Pope sul periodo di gavetta che ha dovuto sopportare a cavallo dei vent'anni. Prima che nel 2016 alla sua porta suonasse il Burnley, il club dove Pope si è imposto nelle ultime due stagioni come uno dei portieri più forti della Premier League. I numeri parlano chiaro: quest'anno il ragazzo di Soham ha giocato 35 partite, subendo altrettanti gol e collezionando 12 "clean sheet". Significa che in 12 occasioni Pope non ha preso gol, trascinando il piccolo Burnley al settimo posto in classifica e alla qualificazione in Europa 50 anni dopo l'ultima volta.

Il c.t.

della Nazionale Southgate non ha potuto non accorgersi del talento di questo ragazzo, che dopo essere stato convocato una prima volta il 15 marzo, è stato ufficialmente inserito nella lista dei 23 che rappresenteranno l'Inghilterra ai Mondiali di Russia. Un risultato inaspettato per un ragazzo che a un certo punto voleva dedicarsi ad altro. E che per arrotondare portava il latte a domicilio. Una storia che ricorda quella di Jamie Vardy, trasformatosi in qualche anno da operaio a centravanti della Nazionale.

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