Sport

Plusvalenze "corrette". Ma l'Inter vede rosso e non chiude il mercato

Il bilancio in perdita può richiedere alcuni sacrifici in extremis: da Skriniar a Dumfries

Plusvalenze "corrette". Ma l'Inter vede rosso e non chiude il mercato

Una buona notizia al giorno toglie gli affanni di torno. È il caso dell'Inter che ha incassato ieri la richiesta di archiviazione, promossa dai pm Polizzi e Cavallari della procura di Milano, in merito all'indagine sulle plusvalenze delle stagioni 2017/18 e 2018/19 riferite alle cessioni di alcuni giocatori, tra i più noti Santon, Pinamonti e Radu. Bene: nelle loro conclusioni i due magistrati inquirenti hanno riconosciuto che nelle operazioni, dopo gli accertamenti della guardia di Finanza, «non sono emersi profili di criticità penali». Adesso l'ultima parola spetterà al gip per chiudere definitivamente la questione.

La buona notizia, largamente prevista dallo stesso ad Beppe Marotta, non ha cancellato dall'agenda interista gli altri motivi di affanno e preoccupazione. Il più importante dei quali resta il contenzioso con Digitalbits, società di criptovaluta che aveva sostituto Socios come main sponsor con un contratto da 85 milioni distribuiti in quattro anni. Alla scadenza dell'ultima rata, non c'è stato alcun versamento, di qui il provvedimento di cancellare la scritta dalle maglie della prima squadra e a seguire della primavera e della squadra femminile. Sono in corso contatti tra i legali per trovare una soluzione all'increscioso episodio che ha moltiplicato le preoccupazioni in materia di approvvigionamento di cassa.

Nel frattempo, come è stato spiegato dalle fonti interessate, il colloquio tra l'agente di Alexis Sanchez e il ds Ausilio non ha sortito l'effetto sperato e cioè di un accordo definitivo per chiudere l'esperienza interista dell'attaccante destinato ora al Marsiglia. Per effetto del contratto triennale sottoscritto ai tempi del trasferimento dal Manchester United ad Appiano Gentile, il cileno godrà in questa stagione di uno stipendio da 9,3 milioni di euro netti. La richiesta di buonuscita è di 5 milioni tondi tondi, l'offerta sui 3 milioni, pari a quella riconosciuta a Vidal nel frattempo già partito per il Brasile. Queste due transazioni avrebbero un effetto virtuoso sul monte-stipendi della stagione in corso ma le cifre pagate quale incentivo all'esodo risulteranno conteggiate nel bilancio chiuso al 30 giugno scorso. E secondo alcune stime, le perdite d'esercizio passerebbero così da 120 a circa 140 milioni di euro. Per questo motivo l'Inter non ha ancora definitivamente chiuso il suo mercato che ha goduto di numerosi rinforzi e del prestigioso ritorno di Lukaku.

Restano sempre in lista d'attesa i colloqui con un paio di colossi europei, Psg e Chelsea, interessati il primo a Skriniar e il secondo a Dumfries. Per questo motivo Simone Inzaghi non vede l'ora che arrivi il 1 settembre così da chiudere i cancelli di Appiano Gentile e considerare definitiva la sua attuale rosa, battezzata a ragione da tutti gli esperti del ramo, come la più autorevole candidata al successo del 20esimo scudetto.

In uscita, oltre a Sanchez, c'è ancora Pinamonti, richiesto da Monza e Salernitana, ma deciso ad accettare solo l'Atalanta che è ferma all'offerta di 15 milioni.

Commenti