Frecciate Buffon-De Sanctis: "Aiutini? Alibi di chi perde"

Il portierone bianconero ritorna sulle «chiacchiere» di Totti

Frecciate Buffon-De Sanctis: "Aiutini? Alibi di chi perde"

Dieci vittorie di fila, solo un gol incassato durante la serie monstre che ha eguagliato quella della Juve di Carcano del 1932, 49 punti su 54 conquistati e otto lunghezze di vantaggio sulla seconda. «Scudetto vicino? È stata una vittoria importantissima, ma non bisogna deconcentrarsi. La Roma per sessanta minuti mi ha impressionato, non è seconda per caso». Poi il portierone azzurro si toglie un sassolino dalla scarpa: «I nostri sono numeri importanti, da prima della classe e, ora possiamo dirlo, con pieno merito, tanto per sgomberare il campo da qualsiasi illazione». Un accenno velato alle parole dell'amico Totti che aveva parlato di «aiutini» per i bianconeri? «Sono chiacchiere - dice ancora il numero uno della Juve - ma Francesco non è l'unico a dirle, stanno in bocca a tanti. Servono come alibi a chi non vince...».

La replica arriva dall'amico e collega De Sanctis, uscito dallo Stadium deluso come il resto della squadra per i tre gol incassati. «Cosa ha la Juve in più di noi? Dopo stasera direi solo gli otto punti, anche se è proprio quel che conta - così il portiere giallorosso -. Su una cosa i giocatori Juve hanno ragione, il campo dà le risposte. La Juve è forte, ma il sistema italiano la rende più forte. Penso al vantaggio dello stadio, a una certa sudditanza: e non è che se uno dice qualcosa in questo senso deve stare zitto, perché parla contro il pensiero Juve. Se potesse parlare solo chi vince, sarebbe finita».

Si tiene alla larga dalle polemiche Conte, moderatamente soddisfatto anche se ha preparato benissimo la sfida con la Roma. «Se non lo avessimo fatto, sarebbero stati dolori di pancia... - sorride l'allenatore della Juve -. Otto punti di vantaggio sono importanti, ma non devono diventare un'illusione. Ricordiamoci che abbiamo preso alla Roma tredici punti in 10 giornate». Il tecnico bianconero elogia il gruppo dopo l'ennesima vittoria: «Mi stupisce la crescita tattica, di mentalità, la voglia di tutti quanti di partecipare alle due fasi, offensiva e difensiva. Ormai le squadre ci conoscono, anche noi abbiamo così cambiato qualcosina, trasformando i punti deboli in forti. E la voglia di vincere è una filosofia di vita che voglio trasmettere ai miei calciatori: tutti vogliono continuare a farlo, anche quelli che ha già alzato tanti trofei in carriera».

La Roma incassa il primo stop della stagione, ma il terzo consecutivo allo Juventus Stadium con un passivo pesante. «Il vincitore ha sempre ragione, noi stasera (ieri sera, ndr) dobbiamo tenere un profilo basso - il commento di Garcia -. Non so se questo è il modo peggiore di perdere l'imbattibilità, sicuramente non è bello finire la gara in nove. Abbiamo avuto la sfortuna di prendere primo e secondo gol in momenti brutti per noi. Ora dobbiamo tornare alla vittoria il più velocemente possibile, a cominciare da giovedì in Coppa. Lo scudetto si allontana? Restano ancora 60 punti, oltre che la sfida di ritorno a Roma. Il campionato non è chiuso, anche se vi ricordo che il nostro obiettivo è quello di tornare in Europa». Garcia elogia comunque la squadra.

«Difficile giocare in casa della Juve senza prendere gol, ma abbiamo avuto il controllo della gara specie nel primo tempo. Credo sia solo un problema di efficacia: noi alla prima occasione non abbiamo segnato, loro sì. Per vincere ci vuole fortuna nei momenti importanti e questi momenti erano più dalla loro parte».

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