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Ribaltone Perugia vince la coppa Italia rimontando da 0-2

Vanni Zagnoli

La coppa Italia va al 5° set, il massimo dello spettacolo, anche sugli spalti. E' ancora di Perugia, 15-13, grazie soprattutto al muro di Lanza su Juantorena, due degli azzurri che più avevano deluso in quei quattro set persi in sequenza al mondiale e costati il podio. Cade Civitanova, nella due giorni fra le solite 4 del volley italiano, è a digiuno da più tempo, nel quartetto elitario, dalla finale scudetto vinta da Blengini, nel 2017. Coach Fefè De Giorgi è tornato in Italia ai massimi livelli dopo 8 anni, Medei aveva perso 6 finali in sequenza, il ds Cormio l'ha licenziato perchè convinto di avere, almeno quest'anno, il roster migliore, e Casalecchio di Reno rafforza questa convinzione: è solo una questione psicologica, l'incapacità di chiudere, per la 7ª volta.

A Perugia gioisce il cubano Leon, da anni miglior giocatore al mondo, che renderà presto ancora più forte la Polonia. Era l'uomo delle 4 Champions in 7 anni per il Kazan, in Umbria aveva perso la supercoppa di ottobre, in semifinale, la Sir sale ora a 4 trofei, in assoluto. Guasta il weekend di un altro cubano, Leon, naturalizzato brasiliano, e anche di Juantorena, che a 34 anni potrebbe sacrificarsi e giocare il preolimpico di agosto, con il grave infortunio di Randazzo, a Padova. Il doppio 21-25 iniziale per i marchigiani è frutto anche di Diamantini, centrale interessante anche per la nazionale, dell'opposto Sokolov e della regia di Bruninho, argento iridato con il Brasile e duellante a distanza con Giannelli, sabato, e con De Cecco. E' la finale anche di Pippo Lanza, passato da Trento a Perugia, e utile nel terzo set, assieme a una bella serie in battuta del regista capitano dell'Argentina. Lube risale a -2 eppure si arriva al quarto: 26-24. Lì Lube raggiunge il +3 con Leal, è capovolta da Ricci con 3 punti e dai due aces di Leon: 25-23.

Nel tiebreak, al quarto allungo festeggia la Sir.

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