Roma Questione di rovesci. Quello atmosferico che ha fatto risparmiare energie alla Roma, quello sportivo che ha acuito la crisi del Napoli. E sempre che stasera l'Olimpico non sia di nuovo una piscina come domenica scorsa - ma i tecnici del Coni, che vigilano costantemente sullo stato del terreno di gioco, assicurano che tutto andrà bene considerato anche il meteo favorevole nelle ore del match - la sfida diretta di Coppa Italia mette a confronto stati d'animo differenti. Garcia e la sua truppa vogliono continuare la caccia alla stella d'argento (leggi decima vittoria nella competizione) forti di un secondo posto in classifica «blindato» dall'ultima giornata favorevole pur senza scendere in campo; Benitez e gli azzurri guardano più al campionato - la priorità stagionale è tornare in Champions anche passando dai preliminari, visto che la Roma è più lontana mentre la Fiorentina si avvicina minacciosa - ma non possono certamente snobbare l'impegno romano in questo momento di magra.
Ecco che don Rafè, che ha chiesto alla squadra di rimanere unita e di mettere in campo una maggiore concentrazione, riproporrà i suoi leader, partendo da Hamsik e Higuain. E di fronte ai mal di pancia della piazza e del patron De Laurentiis (il turnover di domenica e l'esclusione di Jorginho dalla lista Uefa le accuse mosse allo spagnolo), Benitez usa l'arma della dialettica. «Devo fare delle scelte e anche rischiare, se va bene sono un genio altrimenti vengo massacrato - così il tecnico del Napoli -. Accetto la situazione ma non cambio idea. Il calo è arrivato quando ho perso cinque titolari. Il presidente è una persona intelligente, sa dove siamo e dove vogliamo arrivare. Jorginho out dall'Europa? Il ritorno di Behrami (convocato anche per la Coppa Italia, ndr) ci rendeva corti in difesa con soli tre centrali per cui ho scelto Henrique che può giocare anche da centrocampista».
Tre mesi e mezzo fa all'Olimpico il Napoli offrì una buona prestazione, ma fu punito da due perle di Pjanic. «Stasera mi aspetto una squadra carica, è l'occasione buona per rialzarsi, proveremo a far gol ma la Roma è favorita perchè ha il vantaggio di non aver giocato domenica», sottolinea lo spagnolo. Che ai tempi del Valencia ospitò l'allora allievo Rudi Garcia prima di ritrovarselo davanti come avversario in un'Europa League di quattro anni fa: il Lille impaurì il Liverpool ma poi pagò la legge di Anfield Road. «In effetti oggi potremo essere avvantaggiati - la risposta dell'allenatore della Roma a uno dei suoi maestri - ma loro hanno perso, sul piano psicologico questo può contare, vorranno rifarsi. E magari ad alcuni miei calciatori mancherà un po' di ritmo perchè non giocano da 10 giorni. Non temo l'avversario anche se è di valore».
È indubbio che Garcia voglia sfruttare il fattore Olimpico (11 vittorie e due pareggi con soli due gol incassati tra campionato e Coppa) e voglia farlo con un turnover mirato, pensando anche all'importante derby con la Lazio di domenica. «Bisognerà prestare attenzione a tutti i dettagli, un gol preso in casa può fare la differenza anche se sappiamo che non si deciderà niente perchè sarà solo il primo tempo della sfida (il secondo mercoledì prossimo a Napoli, ndr)». Ripetendo fino alla noia che il primo impegno in ordine di tempo è sempre il più importante. Unico dubbio a centrocampo tra il Pjanic un po' acciaccato e Nainggolan.
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