Sport

Sarri si toglie i sassolini... per il primo match point

Il tecnico e le critiche: "Starò antipatico, ma capisco di calcio". E spinge il CR7 da record: "Che testa"

Sarri si toglie i sassolini... per il primo match point

Di sicuro, Sarri non è tipo che ami il politically correct. Né gli interessa granché dell'etichetta che la Juventus ha storicamente osservato, vantandosene anche. Così, nonostante veda ormai ben distinto lo striscione dell'ultimo chilometro che in questo caso fa rima con scudetto con il primo match point sul campo di Udine, lo stesso del 5 maggio non fa nulla per nascondere il proprio essere ruspante. Qualcuno gradirà, altri meno: lui, semplicemente, va per la sua strada e se ne infischia.

Alla parola scudetto succede allora che si gratti davanti a tutti, cosa che difficilmente avrebbe fatto chiunque lo abbia preceduto. Per poi, ieri, tirare fuori gli artigli di fronte alle critiche che non sono mai mancate rispetto alla Juventus presentata nell'attuale stagione: «Forse sto sui cogl... a qualcuno. Quelle dei giornalisti sono opinioni e mi interessano relativamente. Fatemi essere presuntuoso: sul calcio penso di saperne di più, ho tutti i dati a disposizione sulla squadra per fare certe scelte. Le opinioni sono legittime, ma non mi toccano più di tanto».

Avanti, allora. Stasera, contro un'Udinese che non è ancora salva ma che tutto sommato non ha grandi motivi per essere preoccupata. Dopo di che, certo nessuno stenderà i tappeti rossi a Ronaldo e compagni: i quali però, passato lo spavento per le potenziali rimonte in tempi diversi di Lazio, Atalanta e Inter, hanno adesso ben chiaro in testa che il tricolore non potrà loro sfuggire. «Nello sport, la parola vicino non significa niente ha spiegato il tecnico bianconero - Quando vai vicino a un gol, non hai segnato. Sappiamo che ci mancano quattro punti per arrivare al traguardo e che fare punti è difficile per chiunque.

Affidandosi tanto per cambiare a Ronaldo, esaltato per il suo essere «fuoriclasse nella testa» e non solo sul campo: «Mi ha detto che si sente benissimo. La capacità che ha di proiettarsi subito sull'obiettivo successivo, sia dal punto di vista fisico che mentale, fa parte del suo dna: uno che ha motivazioni così alte riesce ad andare oltre tutto, anche alla fatica».

Più o meno dietro l'angolo ovvero tra quattro partite lo aspettano altri record: diventare capocannoniere in Italia dopo esserci riuscito in Inghilterra e Spagna (Vieri e Charles sono fermi a due differenti paesi), battere il primato di gol segnati in A (Higuain, nel 2016, arrivò a 36), superare Felice Borel come miglior marcatore bianconero di sempre in campionato (Farfallino aveva segnato 31 reti nel 1933/34) e magari vincere anche la Scarpa d'Oro 2020, in testa alla quale al momento c'è il polacco Lewandowski (Bayern) con 34 gol.

Commenti