Per la prima volta in vita sua Lewis Hamilton è arrivato ultimo. Mancava solo lui sullo schieramento di partenza del prossimo mondiale. Ha firmato a un mese dai primi test stagionali e ha firmato per un solo anno, lasciandosi libero di decidere il suo futuro dal 2022 in poi, quando la Formula 1 entrerà in una nuova era.
È la prima volta che Hamilton firma un contratto per una sola stagione, in precedenza sempre preferito accordi più lunghi, due triennali (2013/15 e 2016/18) e un biennale (2019/20). «Non abbiamo mai temuto che Lewis non avrebbe firmato», ha detto Toto Wolff. La firma però non è stata una formalità. Lewis ha provato ad alzare la posta chiedendo un aumento di stipendio in piena pandemia, non un gesto simpaticissimo. Alla fine l'aumento non ci sarebbe stato (si parla ancora di 40 milioni di euro), ma Lewis ha ottenuto quello che più desiderava oltre a uno spazio pubblicitario sul casco che si gestirà da solo, incassando quei milioni che Mercedes non gli ha voluto dare, ovvero la nascita di una fondazione di beneficenza congiunta che avrà la missione di sostenere una maggiore diversità e inclusione in tutte le sue forme nel motorsport. «Ho sentito cose false. Anzi, direi assurde. Sono storie riguardanti Lewis che avrebbe chiesto una percentuale dei diritti televisivi di Mercedes o addirittura posto un veto su compagni di squadra. Queste cose non sono state per niente discusse», ha detto toto Wolff ad Auto Motor und Sport. Nessun veto su Verstappen o su Russell per un futuro che comunque è tutto da scrivere.
Prima ci sarà un mondiale da vincere, l'ottavo, quello che lo lascerebbe da solo in vetta. Sul fatto che Lewis sarebbe stato al via della stagione 2021 c'erano davvero pochi dubbi nonostante il braccio di ferro con la Mercedes, un braccio di ferro che ha sempre visto Toto dalla sua parte, ma la casa di Stoccarda ferma sulle sue posizioni. Va bene riconoscere il suo valore, ma le prestazioni di Russell hanno certamente giocato a favore di Kallenius, il grande capo che non voleva pagare esageratamente il miglior pilota del mondo. «Avevamo raggiunto un accordo di massima, già a inizio anno. Il contratto, poi, è stato firmato la scorsa settimana», ha aggiunto Wolff riconoscendo che un po' di discussioni ci sono comunque state.
Il fatto che il contratto sia di un anno solo significa che erano rimaste ancora parecchi punti su cui discutere, una visione differente del futuro. Cosa che ha consigliato le parti di firmare un contratto con la scadenza di uno yogurt e poi riflettere con calma sul futuro. Diciamo subito ai ferraristi che è inutile sognare Hamilton a Maranello dal 2022. Non è questo il motivo del contendere.
Hamilton, ingaggio a parte, vuole focalizzare l'attenzione su diversità ed inclusione, continuare la sua campagna sui diritti umani e dal suo team vuole l'appoggio totale. Neppure Mohammed Alì combatteva se la borsa non era all'altezza della sua fama.
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