Umberto Rianna e Gipo Arbino, Riccardo Piatti, Simone Tartarini, Vincenzo Santopadre. Magari chi non è addentro al tennis italiano non conosce bene questi nomi. Ma sono loro, con altri che vivono al fianco dei nostri piccoli e grandi fenomeni, la base su cui è stato costruita la rinascita maschile di uno sport che ha saputo per anni sorridere solo grazie alle ragazze. E Riccardo (coach di Sinner), Simone (l'uomo che ha costruito Musetti), Vincenzo (il papà tennistico di Berrettini), possono gioire del successo di Umberto, di Gipo e di tutto il team che ha portato Lorenzo Sonego a vincere l'Atp 250 in Sardegna proprio alla vigilia della partenza della grande stagione in rosso. A Montecarlo già si gioca, e i nostri sono pronti.
È un tennis di lotta e di talento insomma, quello italiano. Sonego ne è una delle facce più pulite, e la sua vittoria in tre set nella finale contro Djere (in rimonta, ancora una volta), non è certo un miracolo. Ma il frutto di un lavoro duro di un ragazzo di cui proprio qualche settimana fa, qui sul Giornale, avevamo magnificato l'intelligenza, tennistica e non. Vero Cuore Toro, tanto che ieri si è presentato a ritirare il trofeo con la mascherina granata della sua squadra del cuore, Lorenzo è stato un talento precoce che ci ha messo qualche anno a sbocciare definitivamente. Ora, a 25 anni, è salito alla sua posizione migliore in classifica, ovvero il numero 28. E lo ha fatto senza clamore, con sacrificio, ma appunto con grande talento, attento ai consigli del suo team «che mi sopporta, proprio così, da tanti anni». Quello di Cagliari è il secondo successo in un torneo del circuito maggiore, ma l'impresa è ancor più grande se si pensa che era dal 2006 che un italiano non vinceva in Italia: ai tempi fu a Palermo grazie a Filippo Volandri. Che oggi, da responsabile tecnico di una federazione che ha saputo mettere insieme il meglio dei nostri tecnici e da neocapitano di Coppa Davis, può fregarsi le mani.
Si va a Montecarlo adesso, si diceva, e la musica è sempre la stessa: la valanga è azzurra. Mentre Sonego sorrideva in Sardegna, ben quattro dei nostri infatti - Cecchinato, Caruso, Travaglia e Fabbiano - hanno superato le qualificazioni del principato, aggiungendosi appunto ai cinque già in tabellone, Fognini (detentore del titolo) compreso.
Un tabellone poco fortunato nel sorteggio, visto che al secondo turno Sinner può trovare Djokovic, Musetti incrocia Tsistipas, Sonego è atteso da Zverev e Berrettini - testa di serie e al rientro dopo l'infortunio australiano agli addominali - può trovare un talento come De Minaur. Ma mai come questa volta ad aver un po' di timore sono gli altri.
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