È tornato il Napoli show Quattro gol alla Lazio per riprendersi la vetta

De Vrij li spaventa, poi azzurri da applausi. Sarri espulso e felice: squadra bella e concreta

È tornato il Napoli show Quattro gol alla Lazio per riprendersi la vetta

nostro inviato a Napoli

Era la notte più difficile dal punto di vista psicologico: il nuovo infortunio di Ghoulam alla vigilia, un avversario di qualità che ama il bel gioco come gli azzurri, perfino il forfait di Chiriches in extremis che aveva costretto Sarri a rispolverare il "dimenticato" Tonelli e il gol lampo di De Vrij che aveva messo la gara in salita. Ma questo Napoli ha mille risorse, soprattutto mentali, e si tiene stretto il primato solitario (ormai suo da quasi due mesi) rispondendo ancora una volta alla Juve a suon di gol, quattro, gli stessi segnati alla Lazio all'andata. Il duello per lo scudetto continua a marce forzate: sono otto le vittorie di fila per gli azzurri, stesso percorso dei bianconeri, 125 punti complessivi in 24 tappe. E ora che torneranno gli impegni europei per entrambi, conterà chi avrà più energie psicofisiche da spendere.

La Juve sembra avere più frecce al suo arco, ma vorrà fare tanta strada anche in Europa, il Napoli dovrà sperare nella salute dei suoi titolarissimi. Intanto il Mertens acciaccato timbra ancora il cartellino (quinto gol nelle ultime 4 gare), l'Insigne regala gemme preziose e solo per sfortuna non trova il gol e la squadra, dopo un iniziale imbarazzo, legato anche al valore dell'avversario, torna a mostrare gol e spettacolo. Con dedica finale del gruppo azzurro allo sfortunato compagno algerino, che vivrà i 100 giorni finali della stagione ai box senza poter aiutare la squadra che insegue il sogno.

La notte del San Paolo nasce male con il gol lampo (nemmeno tre giri di lancette) di de Vrij, che sfrutta l'assist di Immobile. Il Napoli, troppo "lungo" in campo e frenetico, fatica a produrre il suo solito gioco di qualità. La Lazio per una ventina di minuti mostra più equilibrio degli avversari e De Vrij, galvanizzato dal gol (il bis di quello della gara di andata), è perfetto in fase difensiva: saliva e chiudeva, costruendo e anticipando senza sbagliare nè precisione nè misura delle giocate. Milinkovic-Savic, al rientro dopo il turno di squalifica, svolge con prontezza il compito tattico, quello di controllare Jorginho, e mette a disposizione il suo talento per far partire la manovra offensiva. Ma gli uomini di Inzaghi hanno il demerito di non trovare la via per chiudere la gara (Immobile è la brutta copia dell'attaccante che segnava a ripetizione e con gli azzurri conferma il suo tabù realizzativo), così il Napoli si riorganizza e la rete di Callejon, nata dal perfetto assist di Jorginho, fa iniziare un'altra partita. Che cancella quella precedente.

Sarri non sarà più in campo a godersi il suo Napoli (l'espulsione per proteste arriva dopo il fallo di frustrazione di Milinkovic-Savic su Callejon sul quale l'arbitro concede solo il giallo) che cambia pelle e mostra il suo vestito di gala. E così in undici minuti del secondo tempo ribalta l'esito del match, esattamente come nella sfida di andata all'Olimpico quando però la Lazio pagò gli infortuni a raffica. Stavolta il calo fisico dei biancocelesti, che ora rischiano il sorpasso in chiave Champions di Inter e Roma, è evidente quando il Napoli decide di inserire la quinta.

L'autogol di Wallace, la rete fortunosa di Zielinski e la nuova perla di Mertens fanno calare il poker, il pubblico esulta e applaude i suoi, autori di una stagione straordinaria al di là di quello che sarà l'esito finale. Il Napoli resta padrone del campionato e vorrebbe tenersi stretto questo primo posto fino al 20 maggio.

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