Tour de France

Luz ArdidenAltro che i fratelli Schleck, nel giorno della presa della Bastigla ecco i fratelli d'Italia: Basso e Cunego. Sui Pirenei l’Italietta si fa grande. Sul Tourmalet e sul primo traguardo che conta a Luz Ardiden Basso e Cunego recitano un ruolo di attori protagonisti, non di comparse. Ci sono e si fanno vedere. Basso bene, molto bene: brillante come poche altre volte in carriera; Cunego tenace, concreto e determinato come nei giorni migliori a dimostrare a se stesso e agli altri che anche nelle corse a tappe di tre settimane può ritornare a coprire un ruolo importante.
Ti aspetti Alberto Contador o i fratelli Schleck, ti aspetti di veder saltare per aria da un momento all'altro Thomas Voeckler e invece nel giorno della presa della Bastiglia il francesino si tiene ben stretto la maglia gialla per la terza tappa consecutiva. A Luz Ardiden vince un uomo d'oro, il campione olimpico di Pechino Samuel Sanchez, che precede di pochi secondi il belga Vanendert, terzo a 10" il lussemburghese Frank Schleck, che parte dal gruppetto dei big quando al traguardo mancano poco più di 3 chilometri e per poco non si porta sul tandem di testa.
Non c'è da farsi illusioni, non è ancora tempo di tirare fuori le bandiere, ma i nostri ragazzi ci sono e se la possono giocare fino alla fine. Il Tour, quello vero, è incominciato solo ieri e non poteva iniziare meglio. Basso, al suo primo esame importante in questa Grande Boucle, dimostra di esserci nel mondo più convincente che ci possa essere. Brillante, reattivo e anche più agile del solito, a tal punto da alzarsi più volte di sella e rilanciare l'azione. A dimostrazione che il campione varesino, già secondo e terzo al Tour, ha lavorato a fondo nella preparazione di questa corsa.
«E' stata una buona giornata - dice sorridente e soddisfatto Ivan Basso, dopo essersi complimentato con Szmidt (grandioso il suo lavoro) e tutti i compagni di squadra -. Oggi era importante verificare lo stato di forma dopo quasi due settimane di corsa. Era importante guardare negli occhi gli avversari e ho visto cose buone. Il Tour è appena incominciato, c'è ancora tutto da fare, ma si può fare».
Basso ha chiuso ieri la propria fatica al quarto posto, a trenta secondi da Sanchez, davanti a Cadel Evans e Andy Schleck. Cunego 7° a 35". Ottava piazza per Contador, a 43": quindi ha ceduto 13" a Basso, Evans e Andy Schleck, 33" a Frank Schleck. Nono Voeckler a 50". Pagano dazio l'americano Levy Leipheimer che arriva a 1'25", così come Kloeden che paga 8'26" e Tony Martin a 9'03". Per non parlare di Kreuziger (a 17'28"), Luis Leon Sanchez (17'28") e Robert Gesink (a 17'44") che letteralmente sprofondano negli abissi.
«Ho fatto molta fatica, ma è stata una giornata molto positiva - dice Damiano Cunego -. Io proseguo con il mio spartito: vivo alla giornata senza fare programmi».
Ora nella generale Voeckler ha 1'49" su Frank Schleck, 2'06" su Evans, 2'17" su Andy Schleck, 3'16" su Basso, 3'22" su Cunego. Settimo Contador a 4'. In apparente difficoltà ieri, il vincitore del Giro lamenta un dolore al ginocchio sinistro. Lo spagnolo si è difeso e ha contenuto il distacco con grande personalità, ma i fratelli Schleck (di due temiano che non se ne faccia uno buono), alla stessa stregua di Basso e Cunego, se sognano di arrivare in giallo a Parigi, devono cercare in tutti i modi di mettere definitivamente fuori gioco lo spagnolo in questi due giorni. Guai a portalo con questo distacco sulle Alpi.

E' chiaro che l'unico che può continuare a difendersi è l'australiano Cadel Evans (il vero favorito alla vittoria finale): forte in salita, il più forte di questi a cronometro. Solo Contador potrebbe impensierirlo nella prova contro il tempo a Grenoble (penultima tappa): per questo è bene guadagnare più terreno possibile.

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