Il gol italiano non è più in letargo. E il ricambio profondo operato nel settore offensivo della Nazionale nel passaggio da Conte a Ventura ha prodotto ottimi risultati. Via Zaza e Pellè, dentro Belotti, Bernardeschi e Insigne e il bottino di gol portato dal blocco di attaccanti azzurri è aumentato di quasi il 50 per cento in meno di un anno.
Era dal 2010 che i bomber azzurri non erano così prolifici in stagione: Di Natale vinse la classifica cannonieri con 29 gol (ma a questo punto della stagione era ancora a 21, una rete in meno dell'attuale capocannoniere Belotti), Pazzini arrivò terzo con 19 (e il 22 marzo era a 13 contro i 17 di Immobile, sesto e secondo miglior italiano nella graduatoria dei bomber del campionato in corso). Quindi la coppia-gol di Ventura, già allenata al Torino, viaggia già a una media realizzativa impressionante: 39 reti in A più i sette già segnati nelle prime gare del nuovo corso azzurro. Poi, guardando solo al campionato, ci sono i dodici gol di Insigne, i dieci di Bernardeschi (che salterà per infortunio questo doppio appuntamento azzurro), i cinque di Candreva senza dimenticare i sette di Sansone al Villarreal, i cinque di Petagna e i 4 di Eder, questi ultimi tre per ora solo riserve. Un tesoretto che fa sorridere Ventura, fautore di un modulo superoffensivo con l'uso continuo di esterni d'attacco.
Negli ultimi dieci campionati, solo quattro volte il re dei marcatori è stato una punta azzurra: Toni nell'anno del
Mondiale vinto in Germania, Del Piero nel 2008, il già citato Di Natale prima della disastrosa rassegna iridata in Sudafrica e proprio Immobile prima dell'avventura in Brasile. Quello 2016/17 potrebbe essere il quinto.MDD
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