La Vuelta incorona Contador. Per l'Italia la conferma di Aru
14 Settembre 2014 - 20:11Il campione spagnolo torna al successo in un grande giro. Alle sue spalle, Froome e Valverde. Il giovane azzurro convince tutti con due tappe di montagna e un ottimo quinto posto finale
Il ritorno di Contador. Il trionfo sul podio suggestivo a Santiago de Compostela, che gli consegna la vittoria finale nella Vuelta 2014, chiude il cerchio della seconda vita del campione spagnolo.
Ci fu la prima, iniziata giovanissimo, che lo portò a 27 anni ad avere già cinque grandi Giri consecutivi in bacheca. Ma poi arrivò il famoso caso del clenbutenolo, che il campione attribuì a una bistecca contaminata, ma che non gli evitò uno stop e tanta diffidenza attorno.
Da quel momento, tante difficoltà. Il vero Contador stentava a ripresentarsi forte e spettacolare come prima. In questo stesso 2014, sul quale puntava molto, a farla da padrona è la sfortuna, con una caduta che lo toglie dai giochi del Tour, quando però è già in ritardo su Nibali.
Proprio da quella caduta e da quel ritiro nasce però questa vittoria alla Vuelta. Per salvare la stagione, Contador decide di rimettersi in gioco nella corsa a tappe del suo Paese, sfidando l'altro respinto dal Tour (Froome).
E' finita come ben si vede sul podio di Santiago de Compostela: battuto Froome, battuti i connazionali Valverde e Rodriguez. Contador vince con pieno merito, dominando anche in salita: nella penultima tappa, come sovrapprezzo, stacca tutti e va a vincere in solitudine. L'ultima frazione, una brevissima cronometro, è soltanto una formalità (grande prova del nostro Malori). Mentre risuona l'inno nazionale, la Spagna saluta il grande ritorno: Alberto Contador è di nuovo la bandiera.
Da parte nostra, ci consoliamo con una grande conferma: vincendo due tappe di montagna e arrivando quinto nella classifica finale, il ragazzo di Sardegna, Fabio Aru, dimostra dopo il terzo posto al Giro di essere il futuro assicurato del nostro ciclismo.