la stanza di Mario CerviI cacciatori non sono criminali ma la caccia non mi piace

Caro Cervi, per l'uccisione della cerva Belinda nell'abitato di Biserno (appennino forlivese) bisogna vedere come davvero sono andate le cose. Le circostanze non sono chiare e non mi stupirei se fosse tutta una bufala. Aggiungo che i bracconieri sono sempre stati e sempre saranno i peggiori nemici di noi cacciatori. Oggi la caccia in Italia, contrariamente alle dicerie che trovano sempre ampi spazi sui media, è ben regolata anche se sarebbe sempre possibile fare di meglio. Se lei avesse la curiosità di informarsi scoprirebbe un mondo affascinante e sconosciuto alla stragrande maggioranza degli italiani, i quali pensano erroneamente che la fauna sia tutta in estinzione. Scoprirebbe - ad esempio - che tutto il territorio nazionale, ma soprattutto l'Appennino, è divenuto negli ultimi 20 anni un paradiso faunistico e che certe regioni, come l'Emilia Romagna, la Toscana, le Marche, hanno raggiunto consistenze faunistiche riscontrabili solo in certi paesi dell'Europa Centrale. Scoprirebbe che nella riserva di diritto - cioè pubblica - dove caccio io, nelle Prealpi Giulie, abbiamo da anni gli orsi e le linci. In un luogo dove si caccia, non in un parco.
(Cacciatore di selezione del Friuli)

Caro Buzziolo, rimango saldamente contrario alla caccia, in particolare-per motivi di cognome- quella ai cervi. Ma pubblico la sua lettera perché contiene informazioni interessanti. La distinzione tra i cacciatori disciplinati e i torvi bracconieri è doverosa. Conosco tanti cacciatori che sono ottimi cittadini. Se li dovessimo marchiare come dei poco di buono escluderemmo dall'ambito delle persone civili l'intera famiglia reale inglese -dedita con foga alle stragi di fagiani- e appanneremmo la figura del padre della patria, Vittorio Emanuele II. Alcuni Paesi dell'est europeo hanno fatto della caccia un business lucroso. Tutto vero.

Il profondo disagio che molti provano verso la caccia, e che per alcuni è disgusto, può anche essere catalogato tra le svenevolezze di anime molto più sensibili -questa è l'accusa- alle sofferenze degli animali che a quelle degli umani. Di svenevolezza sono probabilmente colpevole anch'io che non capisco dove stia il piacere nel troncare a fucilate il volo di bellissime creature alate.