Ho vissuto la mia infanzia in una famiglia ricchissima, che non aveva una lira e pure mi ha lasciato un patrimonio inestimabile di ricordi che ancora bastano al mio cuore. Tra altro io e mia sorella Anna avevamo facoltà di invitare un povero per il pranzetto di Natale, rigorosamente impostato su agnolini in brodo e gallina lessata ripiena. Lo sceglievamo con cura tra quelli che, sulla strada che ci portava a scuola, sostavano accovacciati nell'androne della Chiesa della Grazie. E il giorno di Natale i regalini erano per lui (o lei). Un fazzoletto pulito e profumato, una bustina di borotalco, saponetta e una collanina infilata da noi e se era un uomo una bottiglia «di quello buono». Che giorno fantastico era quello! E oggi, mentre riaffiora nel ricordo, asciugo col dorso della mano qualcosa di inaspettato. È una lacrima che non riuscirà ad arrivare al tremito delle labbra.
Brescia
Che bella lettera, questa di Renata Mucci. Celebra il Natale senza la retorica dei falsi zampognari, senza il brillio delle luminarie, senza il vortice dei grandi regali e delle grandi abbuffate. Lo celebra ricordando un rito dell'infanzia vissuta «in una famiglia ricchissima, che non aveva una lira». Non vorrei a mia volta cedere alla retorica evocando un'Italia diversa dall'attuale nella quale i sentimenti non fossero sempre risentimenti. Forse sia Renata Mucci sia io favoleggiamo di quell'Italia diversa. O forse non era davvero diversa perché le persone disposte a invitare un povero alla mensa natalizia ci sono tuttora, e sono tante. Ma ci vogliono le righe commoventi d'una lettrice per ricordarci la loro esistenza. Alla ribalta vediamo soltanto gli sfrontati e gli impuniti del malaffare, della malapolitica, insomma della mala Italia. Non è, il nostro, un Paese senza cuore, anche se le delusioni e gli affanni quotidiani ci inducono spesso a pensarlo.
È un Paese il cui cuore se ne sta nascosto sotto la scorza dura degli avventurieri, dei profittatori, dei faccendieri, dei parassiti di Stato. Ma nel profondo batteva e batte il cuore buono dei ricchissimi senza una lira e senza un euro. Capaci sempre di trovare una lira o un euro per chi era ed è più povero di loro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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