STATI UNITI A PORTATA DI TASCA

Proprio nel periodo migliore, tra ottimi saldi e gioiosa atmosfera natalizia, il Giornale propone ai suoi lettori il viaggio «Tra shopping e cultura» a New York dal 3 all’8 dicembre, accompagnati da giornalisti del vostro quotidiano. Per informazioni e prenotazioni: Passatempo, www.passatempo.it, tel. 035.403530.

Al turista che sbarca in aeroporto l’agente dell’immigrazione alla dogana domanda cortese: «Quanti dollari ha con sè?» Alla risposta capita di sentirsi dire dal solerte poliziotto: «Pensa che le basteranno?». La domanda disorienta, il turista esita, riflette sui risvolti più strani e poi si salva: «C’è sempre la carta di credito». Solo allora nota che sul volto dell’altro si dipinge un sorriso accompagnato da un verso di approvazione. Il turista, uscito dal sorprendente quiz, non sa che è tutto vero, drammaticamente vero. Uscire dagli States a mani vuote è praticamente impossibile. Si vende di tutto. Per chi vuol risparmiare, è la meta sbagliata. E se il dollaro arranca, fioccano gli affari, sale la soddisfazione della convenienza. E la valigia si gonfia.
A New York, una meta obbligata per il malato dello shopping è Woodbury, outlet del New Jersey, raggiungibile da Manhattan con pullman andata e ritorno da mattina presto a sera tardi in partenza da Port Authority. Il centro commerciale è gigantesco, in perfetto stile Usa, e vanta boutique con i marchi più famosi: Lacoste, Tommy Hilfiger, Tod’s, Prada, Timberland, Levi’s, Nike, Adidas, Calvin Klein, D&G, Armani, Burberry, Brooks brothers, Jimmy Choo, Gucci e via elencando. I prezzi sono competitivi, con sconti che si accumulano ad altri sconti per chi arriva in periodo di ribassi.
Il catartico momento degli acquisti non riguarda però solo l’abbigliamento; nella Grande Mela, per gli amanti della musica una tappa fondamentale è J&R, intero palazzo a disposizione degli amanti di musica, videogiochi, computer, fotografia. C’è di tutto a prezzi concorrenziali, ma non va dimenticato che le garanzie non valgono fuori dagli Usa, le spine elettriche sono diverse da quelle europee e le tastiere mancano di alcuni caratteri. Problemi ovviabili ma con i quali occorre confrontarsi.
Per chi invece alla tecnologia preferisce un buon libro, la sosta obbligata è Strand (fermata della metropolitana a Union square), dove si possono trovare autentiche rarità o titoli vecchi di ogni genere. Occorre dedicarvi un po' di tempo perché la libreria è grande e... ci si serve da soli. Per chi invece, sempre in campo editoriale si accontentasse di testi freschi di stampa ma desiderasse una grande scelta la meta è Borders, una catena di librerie presente in tutte le maggiori città americane: a New York è tra l’Empire State building e Penn station.
Per gli sportivi che si rifiutassero di tornare a casa senza nemmeno una maglietta o qualsiasi altro souvenir legato al baseball e alla pallacanestro, sport d’ordinanza del perfetto americano, il primo per l’estate, il secondo per l’inverno, il consiglio è di andare a... vedersi una partita. All’uscita dallo stadio pullulano i venditori di casacche, pantaloni, completi, t-shirt, bandiere, palline e ammennicoli più strani. Trovarli tutti nei negozi non è sempre facilissimo: i pantaloni delle tute da baseball, ad esempio, sono di difficile reperibilità. Unica tassativa avvertenza è che fuori dagli stadi e nelle città si trovano prevalentemente completi e accessori delle squadre di casa.
Siete malati di computer e al regno di Bill Gates preferite il Mac? Niente paura, vi soccorre lo store mono-prodotto che la Grande Mela ha dedicato alla Apple: merita visite anche dal punto di vista architettonico, ma mouse introvabili alle italiche latitudini là sono a portata di mano a pochi passi da Times square dove abita anche un altro negozio di grande appeal sui più giovani: l’Hard rock. Per mangiare non è consigliatissimo ma magliette, tute, felpe e oggettistica tolgono d’impaccio chi deve fare un regalo e non sa dove sbattere la testa. Per i maniaci del basket a Midtown c’è il nuovo negozio della Nba.

Maglie, pantaloncini, asciugamani, e gadget di ogni genere: tutto rigorosamente originale. Per chi ama stilografiche e penne dai dieci ai mille dollari c’è l’«Ospedale della stilo»; in bacheca i modelli più prestigiosi e quelli a portata di tutte le tasche.

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