La guerra ti entra nelle ossa, se non te le distrugge. Ti possiede, ti plasma, delinea per te scelte, pensieri, sensazioni. Divide e unisce con la stessa forza, e fa sbocciare una solidarietà tra esseri umani che nessun'altra cosa potrebbe creare. Tanto da non lasciare libera la mente nemmeno durante le licenze, i congedi. Elio Rosi, brillante e giovane tenente allora, appassionato lettore del nostro quotidiano oggi, ce ne dà una dimostrazione con lucidissima memoria. Il suo non è soltanto un diario di guerra: durante i giorni in trincea appuntava i fatti, ma non appena lontano dal fronte e dai compagni inventava storie e racconti a loro dedicati, delineava ritratti, si sentiva ancora parte di quel mondo. Per non dimenticare, ha raccolto questo materiale vivo e pulsante di ricordi, descrivendo come la guerra penetrava tutto, la vita, i pensieri, anche quando era solo un'ipotesi sottovalutata con fresca incoscienza, anche quando fu finalmente finita. Per un destino bizzarro, alcuni giovani di inizio secolo hanno dovuto crescere insieme a lei. Elio fu uno di quelli: tutto per lui era provvisorio, dalla casa all'amore, dagli studi al lavoro. Si sentiva spaesato nei pochi momenti di vita «normale», ostentava la divisa come simbolo di un'identità subita ma appiccicata addosso come una seconda pelle che conferisce, si sa, un fascino particolare nonostante l'aura di morte. La sua vita ormai era intrisa della precarietà travolgente della guerra e dell'impellente minaccia. Come fare a terminare gli studi, come trovare un lavoro quando da un momento all'altro potrebbe arrivare «la» chiamata? E così dovette bluffare, Elio, quando miracolosamente il Secolo XIX gli offrì un posto come correttore di bozze, pur precario e notturno. Dovette inventarsi una scusa, giurare che essendo ancora studente universitario l'avrebbero esentato dal fronte.
Ma così non fu e ancora una volta arrivò lei, la guerra, a scombinare i piani e rimandare ogni progetto, ogni futuro. Dieci anni di vita provvisoria, sospesa, fasulla. Ma nonostante tutto, vita.Tempo di guerra - Vita Provvisoria, Elio Rosi
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