La studentessa: «Nella mia grafia trovo sicurezza»

Daniela ha diciotto anni. La storia della sua grafia rispecchia i problemi di un’adolescente: della crescita, della confusione interiore, della finale consapevolezza del suo essere. «Alle elementari ho imparato a scrivere in corsivo ma alle medie, in un momento di confusione interiore, ho adottato lo stampatello. La mia scrittura era più ordinata e le insegnanti la accettavano senza protestare. Soltanto mia madre mi stimolava a scrivere in corsivo e una volta mi ha portato da una grafologa».
Daniela però si sentiva a disagio. Alle superiori non abbandonava lo script ma a casa si esercitava con il corsivo. «In classe non usavo il corsivo perché la mia scrittura non mi piaceva, era brutta».

Poi la svolta: «Un giorno mi sono decisa: ho cominciato a scrivere come ero capace e ora lo stampatello non lo uso neppure per i titoli. Il corsivo mi piace di più. Mi sembra perfino di essere più sicura di me. La mia non è ancora una scrittura stabile. A volte cambio grafia a seconda del mio umore. Ma mi accetto per quello che sono».

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