Preferisce farsi chiamare «detective informatico», studioso di bufale online, non gli piace la definizione di esperto, scrive sul suo blog Il Disinformatico. Per Paolo Attivissimo, giornalista informatico che vive in Svizzera, è necessario «educare» allutilizzo di internet.
I blog non piacciono a tutti, cè chi critica il tipo di informazione che fanno.
«Hanno cambiato veste. Il blog allinizio era nato come diario personale, intimistico. Poi si è capito che poteva diventare anche uno strumento per fare giornalismo. È il caso per esempio di Salam Pax, il blog che sotto le bombe di Bagdad diventò uno strumento incredibile anche per la stampa. Alcuni scrittori che non hanno un editore o una redazione possono permettersi con poche competenze informatiche di autopubblicarsi. A volte, però, il blog trascende la deontologia professionale e capisco lallarme di chi grida alla disinformazione. Però internet è fatto così, lidea di metterlo sotto controllo è impossibile. Non si può censurarlo, imbrigliarlo, occorre dunque fare opera di prevenzione».
Che cosa significa?
«Significa educare lutente di internet a capire che il blog non è sempre garanzia di affidabilità. Mediamente nelle redazioni dei giornali cè un controllo sulla qualità. Occorre spiegare che non tutto quello che si legge su internet è vero e che circolano anche molte bufale».
Alle giovani generazioni o a quelle prima, meno abituate a internet?
«I giovani cominciano a essere più neutrali. Per le mie figlie di undici anni internet fa parte delle infrastrutture quotidiane come la televisione e il computer. Non è più una meraviglia. Eppure i giovani sono più a rischio di nuove manipolazioni: preferiscono la controinformazione a un giornale tradizionale, un blog a un quotidiano: non devono spendere e con un taglia e incolla condividono linformazione con gli amici. Inoltre, percepiscono la notizia su internet meno condizionata perché non cè un editore e chi scrive lo fa per hobby, pensano, quindi è più obiettivo. Ecco linganno».
Una super bufala a mezzo blog?
«Una giovane è borseggiata sullautobus. Va a fare la denuncia.
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