Andrew Jackson è stato il primo presidente popolare. Non veniva, come tutti i suoi predecessori, da una famiglia benestante, non aveva pedigree, non aveva studiato nelle migliori scuole dell'epoca. È forse il primo pezzo del mosaico che poi diventerà l'American Dream, quella sensazione che gli Stati Uniti danno al mondo e a se stessi di essere il luogo delle opportunità. Non importa chi sei, non importa da dove arrivi, non importa che cognome porti. Conta quello che sai fare. Ecco, Jackson partì dal nulla e arrivò alla Casa Bianca. Era orfano di padre, fu allevato da sua madre, la quale gli insegnò a leggere e scrivere. Studiò Jackson, da solo: diritto soprattutto. Diventò avvocato giovanissimo in Tennessee. Con la professione arrivarono anche i denari e con i denari la possibilità di comprare una tenuta, degli schiavi, dei terreni. Nella guerra del 1812 contro gli inglesi, fu generale e di fatto eroe nazionale: furono le sue truppe a sconfiggere gli inglesi a New Orleans.
La carriera politica cominciò in Tennesse e culminò con le elezioni. Prima quelle del 1824, dove fu sconfitto da J.Q. Adams. Poi quelle del 1828, dove invece sconfisse lo stesso presidente uscente. Altro dettaglio non indifferente: Jackson è considerato il primo vero presidente eletto dal voto popolare nel senso stretto del termine. A portarlo alla Casa Bianca fu la gente comune, quella come lui. Non era il candidato delle élite. Anzi, l'opposto: il mondo che fino ad allora aveva contato a Washington e in tutti i nascenti Stati Uniti d'America, lo considerava poco più che un bifolco. Durante la campagna elettorale la stampa cominciò a raccontare tutti i motivi per cui Jackson fosse inadatto a guidare la nazione. Tornò alla memoria il suo carattere irascibile e le numerose risse alle quali aveva partecipato in gioventù. Tornò fuori anche la sua gelosia incontrollabile, culminata nel duello con un altro uomo che si era invaghito di sua moglie. Nella sfida, il futuro presidente ebbe la meglio e uccise il suo rivale.
Per molti, la biografia pre-politica di Jackson sbattuta sui giornali fu il primo esempio del potere degli spin doctor nella politica Usa. Poco importava che avesse avuto l'esperienza di governatore della Florida appena annessa agli Usa (primo caso in cui un presidente era già stato testato dagli elettori). Jackson era vittima di un pregiudizio che con lui cominciò a essere cancellato. Con la sua elezione, l'élite americana prese coscienza del fatto che il popolo avesse il potere di decidere da solo l'uomo dal quale farsi comandare.
Per dimostrare la sua vicinanza alla gente comune, Jackson fece una cerimonia di insediamento completamente diverse da tutte le altre. Se è vero che Jefferson aveva inaugurato una stagione meno pomposa e molto meno regale, è vero anche che Jackson estremizzò il concetto: al suo insediamento aprì le porte della Casa Bianca a centinaia di persone comuni, creando scompiglio e confusione.
Era più statalista di altri presidenti che l'avevano preceduto: non concepiva che i singoli Stati avessero più potere del governo federale. Fu anche il primo a esercitare davvero il diritto di veto presidenziale nei confronti del Congresso.
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