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«Il suo amore per l’Italia superava ogni divisione»

Il voto dei residenti all’estero lo inorgoglì

«Il suo amore per l’Italia superava ogni divisione»

Roma«Era di destra, eccome, ma sapeva dialogare senza problemi con la sinistra e col centro. Questo era il segreto della sua grandezza». Il sindaco di Roma Gianni Alemanno è tra i primi a rendere omaggio a Mirko Tremaglia nel giorno della sua scomparsa. Con lui finisce un’epoca per la destra italiana. Si ricomincia più grandi, grazie al suo insegnamento, al suo impegno per l’Italia.
Una lezione senza colore politico, universale: «La sua morte - sostiene Alemanno - suscita un grande dolore. Per tutti coloro che hanno vissuto la storia della destra è stato un esempio di amore per l’Italia, di senso istituzionale ed è colui che ha dato voce e dignità a tutti gli italiani nel mondo. Oggi tutti noi, a prescindere dal colore politico, non possono non piangere la scomparsa di un uomo per bene».
Il sindaco della capitale tiene a ricordare un’immagine, un momento particolare della vita del grande politico bergamasco: «Di Mirko mi piace ricordare la sua faccia il giorno dell’approvazione della legge che cambiava le modalità del voto degli italiani all’estero: per me quello fu un momento indimenticabile, era radioso, sorridente, Mirko aveva compiuto un passo importante per i diritti degli italiani».
Già, il diritto di chi emigra all’estero: oggi con migliaia di clandestini il suo impegno, le sue buone intenzioni rischiano di essere impopolari, tra chi è di destra, o perlomeno fraintese...
«Non penso. Tremaglia è sempre stato in buona fede e ha sempre paragonato i sacrifici dei nostri immigrati - penso a quelli che nei primi del Novecento partirono per gli Stati Uniti, per il Canada e per l’Argentina in cerca di lavoro - con quelli di chi oggi viene in Italia per lavorare e rispettare la legge. Ed è proprio l’insegnamento di questa reciprocità che ci aiuta a capire la portata del suo impegno. L’emigrante che vuole integrarsi va aiutato perché, sia chiaro, con l’odio non si va avanti, nessuno può giustificare la xenofobia».
Un uomo delle istituzioni. Sarà rimpianto?
«Sicuramente, ha aiutato a farci capire meglio i problemi dell’umanità. Non si tratta di buonismo, ma di coerenza e passione per il nostro Paese. Detto questo, lui la pensava come me: senza regole non esiste accoglienza».
Molti accusavano Tremaglia di avere ancora un conto aperto con il passato.
«Quel conto era chiuso. Del resto lui era una persona capace di dialogare politicamente con tutti. E con successo perché la sua stella polare era l’amore per l’Italia; solo quello lo guidava. Sapeva bene che i valori patriottici, propri della destra, significano solamente amore per l’Italia, che è poi la cosa che conta di più».


Come lo ricorderà?
«Tremaglia ha costruito un ponte ideale tra la Destra e la Sinistra per tradurre un valore - come quello del diritto dell’immigrato - in riforme. E vi pare poco? Un uomo che gli italiani nel mondo dovrebbero tenere sempre come esempio».

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