Suriname: sette morti negli scontri fra i cercatori d'oro

gli episodi di violenza riguardano i garimpeiros e le popolazioni locali, discendenti degli schiavi africani

Almeno sette morti. E venti donne violentate. Sono stati scontri durissimi quelli avvenuti nelle ultime ore in Suriname fra i cercatori d'oro clandestini brasiliani e i discendenti degli schiavi africani che costituiscono la gran parte della popolazione locale. le violenze sono esplose nella cittadina di Albina, al confine fra il Suriname e la Guayana Francese. Secondo padre Josè Vergilio, sacerdote che si occupa della comunità dei brasiliani di Albina, sono stati recuperati sette corpi, ma molte persone sono ancora disperse, nascoste nella giungla per il timore di nuovi attacchi o uccise nella foresta, quasi impenetrabile intorno al centro minerario surinamese.

Il punto è che gli stranieri di Albina, in gran parte brasiliani e colombiani, vivono dell'estrazione clandestina dell'oro; i locali, principalmente i «maroons» discendenti degli schiavi africani, sono in gran parte disoccupati e si dedicano alle estorsioni ai danni di chi viene da fuori. Gli incidenti sarebbero scoppiati proprio dopo l'ennesimo tentativo di estorsione, ma la vittima prescelta, un «garimpeiro» brasiliano, ha accoltellato un capo locale «maroon» e poi è fuggito nella giungla.

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