Il sostituto procuratore Francesco Pinto ha chiesto la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per Gino Mamone, titolare della società di demolizioni e bonifiche Eco.Ge., e a quattro per lex consigliere comunale genovese Paolo Striano (Margherita), accusati di corruzione nellambito dellinchiesta sulla compravendita dellarea dellex oleificio Gaslini. Tra gli indagati era finito anche Massimo Casagrande, ex consigliere comunale dei Ds, che ha già patteggiato.
Le indagini erano partite nel 2009. Il pm aveva iscritto nel registro Mamone insieme a Michelino Capparelli, un immobiliarista di Milano, in concorso con lo stesso Casagrande e Striano, che nella loro rispettiva qualità di ex consigliere ed ex assessore comunali avrebbero fornito, secondo laccusa, informazioni riservate. A chiusura delle indagini il pm aveva chiesto larchiviazione per Capparelli, che era così uscito dallinchiesta.
Secondo quanto emergeva dalle intercettazioni, Striano, in qualità di componente della Terza Commissione per lUrbanistica, avrebbe agito nella compravendita tra gli indagati Mamone e Capparelli dellarea ex oleificio Gaslini di Genova.
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