BariTutti assolti: con questo verdetto, 14 anni dopo gli arresti, si è concluso il processo dappello per trentuno imputati coinvolti nelloperazione Speranza, in cui la procura di Bari ipotizzava un intreccio tra mafia, politica e affari. E così lunico colpevole è rimasto Francesco Cavallari, noto come Cicci, per lungo tempo il re Mida della sanità privata pugliese e italiana: limprenditore, infatti, dopo essere stato arrestato, patteggiò una pena a ventidue mesi di reclusione per associazione mafiosa e corruzione subendo un sequestro patrimoniale di circa 350 miliardi di vecchie lire. A questo punto, però, visto che tutti i presunti componenti di quella organizzazione criminale sono stati scagionati nei vari processi relativi allinchiesta che si sono susseguiti nel corso degli anni, Cavallari di fatto risulta associato con se stesso: proprio per questa ragione limprenditore, un tempo ex presidente delle Case di Cura Riunite e adesso gestore di una gelateria a Santo Domingo, è intenzionato a chiedere la revisione del processo.
Linchiesta Speranza occupa un posto di primo piano nella storia giudiziaria barese e approdò a una svolta il 28 marzo del 95, quando furono arrestate decine di persone tra cui noti pregiudicati ma anche personaggi eccellenti della città, compresi due ex ministri: il democristiano Vito Lattanzio e il socialista Rino Formica, entrambi accusati di corruzione e illecito finanziamento ai partiti, tutti e due assolti.
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