Una task-force anti combine Il Viminale scende in campo

Nel dna del buon legista ci sono sempre anticonformismo e coraggio. Quello dimostrato dal ministro dell’Interno per arginare l’effetto melma del nuovo calcioscommesse è davvero encomiabile. Ne ha pensate due. La prima è la creazione di una task force di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza stile antimafia con base al Viminale e tecniche usate di solito contro i mafiosi. Ci si prova. La seconda, e qui sta il coraggio, è l’appello all’Ue per farsi dare una mano nello smascherare «anomalie nelle scommesse sportive, calcio in primis». Dopo il benservito sui barconi a Lampedusa, Maroni si prepari, però, a un probabile secondo euromarameo. Se l’è cercata. Nel frattempo si parla di incastrare i furbetti con intercettazioni telefoniche-ambientali, analisi dei movimenti bancari e finanziari e valutazione delle indicazioni sospette sul denaro investito. Il tutto prima che partano i campionati. E per i giocatori che toppano sanzioni e penalizzazioni alle squadre, compresa la retrocessione. Il coraggio del leghista.
L’Unità speciale investigativa, varata con Coni e Figc, avrà il compito di verificare in fretta le segnalazioni su puntate sospette che giungeranno alle federazioni dai Monopoli e dalle agenzie di scommesse. La novità è che dell’unità faranno parte investigatori esperti dei reparti speciali di Sco, Gico, Ros e Dia abitualmente impiegati contro la criminalità organizzata. Come funzionerà la nuova task force interforze (la coordinerà il capo della polizia Manganelli) e quale sarà la sua composizione sarà oggetto di un decreto che Maroni formalizzerà lunedì mattina. Prima riunione, martedì o mercoledì.
L’idea è di modellare l’unità sull’esperienza dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive (che però ha solo funzioni di consulenza tecnica, non operative e tantomeno investigative). Si dovrà muovere su due livelli: un primo (nel quale sono coinvolti attivamente anche rappresentanti del Viminale, della Federcalcio, del Coni, del Ministero dell’Economia per i Monopoli e del mondo dell’ippica con l’Unire) dal quale partiranno segnalazioni di puntate sospette; un secondo livello nel quale gli investigatori si attiveranno sulla singola scommessa e, se necessario, indagheranno sullo scommettitore. L’obiettivo è evitare - come emerso anche dagli interrogatori dell’inchiesta di Cremona - che alla procura della Figc arrivino denunce di sospette combine che poi la Federcalcio non sia in grado di approfondire e verificare. «La Federcalcio non ha tutti gli strumenti investigativi per capire se dalle segnalazioni di anomalia derivi una combine sportiva», ha infatti ricordato Maroni. Che non può escludere che dietro operazioni del genere ci sia la criminalità organizzata, interessata all’enorme flusso di denaro (circa 60 miliardi l’anno) che si muove intorno al mondo delle scommesse in Italia. «Quello che vogliamo fare - ha concluso il ministro - è impedire che ciò che è stato denunciato possa ripetersi. Dall’ottobre 2008 i Monopoli hanno segnalato 38 eventi con un flusso anomalo di scommesse, d’ora in poi le segnalazioni andranno all’unità investigativa dove si valuterà la necessità di approfondimenti». Capitolo a parte, le puntate su agenzie che hanno sede all’estero.

Maroni ha ammesso che per quelle in paesi fuori dall’Unione europea non c’è modo di avere riscontri immediati, ma per quelle nell’Ue propone «un network europeo di rilevazione delle anomalie su tutti gli eventi sportivi». Gli inglesi accettano già scommesse perse in partenza.

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