Non avrebbe potuto avere titolo più adeguato la rassegna Urania che, al via questa sera negli spazi del teatro India (sala interna, foyer, giardino esterno, libreria si prestano a un coinvolgimento simultaneo che vede eventi di diverso genere dalle 18 alle 24), intende celebrare i quarantanni dallo sbarco delluomo sulla Luna (era il 21 luglio del 69) e rendere omaggio alla fantascienza, alla cultura fantastica in tutte le sue declinazioni espressive: dalla letteratura al cinema. E se, da un lato, risulta quanto mai chiaro il richiamo allomonima collana della Mondadori che nel 52 iniziò a pubblicare romanzi di fantascienza, dallaltro, un po più misteriosa risulta la seconda parte del titolo scelto per incorniciare gli appuntamenti di questa originale vetrina. Ovverosia: «Stregati dalla Luna nella Città delle storie disabitate». A confortarci arrivano però le note introduttive della curatrice Silvana Natoli, che spiega: «Storie disabitate è unespressione della fisica, per dire di un universo che non ha ununica storia ma tante, storie multiple, tutte possibili. Fantascienza e scienza si intrecciano. Entrambe aprono scenari estremi, nel raccontare un mondo mutante, in cui tutto è possibile se è pensato e dove ciò che è pensabile è possibile». Ed è proprio questo accostamento tra pensabile e possibile che ci fa venire in mente il teatro, anchesso da sempre luogo dei (mondi) possibili. Non a caso, la sezione teatrale di Urania propone letture, mise-en-éspace e spettacoli veri e propri affidati a grandi protagonisti della nostra scena.
Questa sera, per esempio, Giuliana Lojodice e Arnaldo Ninchi debuttano in Attrazione terrestre di Diego Romano, su regia di Giovanni Antonucci, che rimarrà in cartellone fino a giovedì 2 luglio. Dalla sera successiva i riflettori si accendono invece su un bouquet di letture curate da Lisa Ferlazzo Natoli, con musiche dal vivo, cast compositi e proiezioni ad hoc, allinterno del quale ecco snodarsi lintervento di Manuela Mandracchia, tra le più intense interpreti del teatro italiano, che qui presta voce ad autori quali Ursula Le Guin e Clifford Simak (La salvezza di Aka e Il compagno i testi selezionati) in due serate previste per il 3 e il 4. Spetta poi a Marco Foschi, altro nostro talento assai amato da registi e pubblico, leggere Ma gli androidi sognano le pecore elettriche? e Blade Runner di Philip Dick, e Il gigante annegato di James G. Ballard (7 e 8 luglio); mentre lantologica I racconti ritrovati, articolata su brani tratti da Asimov, Ballard, Bradbury, Brown, Clarke, Herbert, Scheckley e Simak, avrà per lettrice/interprete Mascia Musy (dal 9 all11 luglio). Un vero e proprio assolo è quello infine di Massimo Popolizio che, intitolato Canto ai pianeti, rievoca le parole di Ariosto, Calvino, Galilei, Leopardi, Manganelli, Petrolini, Trilussa facendole incontrare tra loro e con le corde espressive di un grande attore (dal 14 al 18). Tutte le letture iniziano alle 21.
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