Scienze e Tecnologia

È cinese la prima telefonata al mondo sulla rete 5G

Il colosso cinese delle telecomunicazioni Zte ha eseguito con successo la prima telefonata in 5G attraverso un prototipo di smartphone appositamente progettato. La sperimentazione è stata effettuata in collaboarazione con il gestore telefonico nazionale China Unicom

È cinese la prima telefonata al mondo sulla rete 5G

L'industria tecnologica cinese continua a fare passi avanti tenendo testa ai suoi rivali occidentali, specie nel settore strategico delle telecomunicazioni. Come riportato ieri dall'Agi il colosso cinese dell'elettronica Zte, in collaborazione con l'operatore di telefonia mobile nazionale China Unicom, è infatti riuscito ad effettuare la prima telefonata al mondo utilizzando la rete 5G, ultima generazione - la quinta per l'appunto - degli standard per i sistemi di comunicazione cellulare. Oltre alla chiamata e alla navigazione in rete, eseguite attraverso un prototipo di smartphone prodotto dall'azienda stessa, sono state fatte chiamate vocali mediante il servizio di messaggistica WeChat, versione cinese del più noto WhatsApp.

Ulteriori test sono stati inoltre effettuati durante le prove al campo di sperimentazione di Shenzhen, località sede del quartier generale della Zte e nota come "città dell'innovazione". In merito allo sviluppo della rete 5G vi è stata infatti la verifica di tecnologie fondamentali come il Massive MIMO, il 5G NR, la connettività doppia NSA, la tecnologia di trasporto FlexE e 5G Common Core. Per questo motivo, da tempo Shenzhen è stata selezionata da China Unicom come città pilota per il collaudo delle nuove tecnologie 5G da implementare in futuro nel resto del Paese.

I test di questi giorni sono altresì importanti per consolidare il ruolo di Zte come leader del settore a livello di innovazione tecnologica, oltreché per restituirle la credibilità persa lo scorso giugno per aver violato l'embargo verso l'Iran e la Corea del Nord. Dopo aver contravvenuto al divieto di commercializzare tecnologie statunitensi nei suddetti paesi infatti, Zte era stata multata dal governo degli Stati Uniti per 890 milioni di dollari, il quale ha anche imposto il licenziamento di quattro dirigenti dell'azienda e lo stop - quest'ultimo successivamente revocato - delle forniture di apparecchiature tecnologiche da parte degli Usa.

Uno schock enorme per Zte, che al tempo provocò un calo della produzione del 42 per cento e una perdita del titolo alla borsa di Shenzhen del 10 per cento, dal quale tuttavia l'azienda seppe risollevarsi perseguendo la sua politica di investimenti in numerosi paesi occidentali, tra cui Germania, Spagna e Italia.

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