Mentre era in corso a Rozzano l'assemblea di Telecom Italia, che ha approvato il bilancio 2015 e il superpremio dell'ad Flavio Cattaneo, a Roma Cdp sceglieva la proposta di Enel per la rete di Metroweb. Una decisione indubbiamente politica che influenzerà lo sviluppo della fibra ottica in Italia. Per vincere, ed evitare problemi con la corte dei conti, il gigante elettrico ha alzato l'offerta portandola a livello di quella di Telecom, ossia 814 milioni di euro. Cdp ritiene che quella di Enel sia la proposta migliore, frutto di un «ragionamento più strutturale sulla banda larga e sulla permanenza della Cdp nell'azionariato della società che posa la fibra». Comunque anche se Enel Open Fiber possiede solo la rete di Metroweb la concorrenza con Telecom (Tim) è già partita. L'ex-monopolista infatti ha lanciato ieri una sperimentazione per portare la banda ultralarga a 1.000 Mb sulla rete in fibra partendo, guarda caso da Perugia, dove sono stati realizzati i primi mille collegamenti. La città Umbra è proprio quella scelta da Enel per cominciare lo sviluppo della sua rete in fibra ottica con la copertura di 80mila immobili entro il 2017 e investimenti per 30 milioni di euro fino a coinvolgere 224 città. Telecom comunque, da giugno porterà i 1.000 Mb, anche a Milano per tutti i clienti, circa 3mila, già raggiunti dalla rete Ftth. Secondo i fondi internazionali azionisti di Telecom la decisione di dare Metroweb all'Enel «è stata una scelta politica ed è stato deciso di andare avanti in esclusiva senza neppure una due diligence». La partita però non è chiusa, in quanto dal cda di F2i, che deve ancora essere convocato, potrebbe uscire un'indicazione in senso contrario, anche se indubbiamente non sarà cosa facile. Nel consiglio del Fondo siedono tre membri di Cdp, ma altrettanti consiglieri sono espressione di Intesa e Unicredit. Ci sono poi 5 membri nominati dalle Fondazioni bancarie, 3 dalle casse di previdenza e rappresentanti dei fondi internazionali (Ardian, China Investment Corporation ed il National Pension Fund coreano). Dunque il consiglio potrebbe essere condizionato da una logica più finanziaria, dettata dalle presenza dei diversi investitori, più propensi a monetizzare che a fare ragionamenti di sistema. Quanto all'assemblea Telecom, presieduta da Giuseppe Recchi, i soci hanno approvato il bilancio 2015 con il 97,67% dei voti. Inoltre con il 61,50% circa dei voti dei presenti (38,41% contrari e 0,07% astenuti) è arrivato il via libera allo «special award» che spetterà al nuovo ad Cattaneo e ai suoi più stretti collaboratori, se raggiungeranno i target al 2019 sul taglio dei costi, sulla crescita dell'ebitda e sulla riduzione del debito. Si tratta di un ammontare fino a 55 milioni di euro, da pagarsi per l'80% in azioni e per il restante 20% cash. In assemblea non sono mancate le proteste dei piccoli azionisti sul superpremio giudicato «spropositato».
Sostenitore del «bonus» l'ad di Vivendi maggior azionista della società con il 24,68%, Arnaud de Puyfontaine, alla sua prima assemblea in qualità di vicepresidente Telecom, che lo ha votato «perché allineato agli interessi degli azionisti». Quanto a Inwit la gara per la cessione delle torri è ferma ma è difficile che vadano a Cellnex che è in cordata con F2i. Ieri comunque il titolo Telecom è salito: +2,7 per cento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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