Telecom Sul pegno delle banche opzione a Telco

Se le banche che hanno in pegno le azioni Telecom di Telco, a garanzia del nuovo prestito da 1,3 miliardi, lo porranno in escussione, i soci hanno un diritto di opzione. Diritto che permette loro di acquistare le azioni nella parte più alta della forchetta tra il prezzo di Borsa (la media dei 5 giorni precedenti) e il valore nominale del prestito, maggiorato di oneri e spese. E che va esercitato integralmente. È quanto stabilito nell’accordo integrativo ai patti parasociali con i quali Mediobanca, Generali, Intesa Sanpaolo e Telefonica hanno «confermato la propria disponibilità al supporto finanziario di Telco», la holding che controlla il 22,45% di Telecom.

Non sono state rese note le soglie di prezzo al di sotto delle quali scatterebbe l’escussione del pegno (come in passato, Consob potrebbe chiedere agli azionisti di esplicitarlo), ma l’accordo integrativo prevede che all’avvio della procedura le banche inviino la comunicazione ai soci indicando «l’ammontare ancora pendente ai sensi del contratto di finanziamento, oltre gli interessi maturati e da maturare, il prezzo al quale gli istituti possono appropriarsi del pegno e il numero delle azioni».

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