Tennis: Pennetta in finale nel doppio

A metà del terzo set, ormai a un passo dalla sconfitta con il connazionale Ferrer, Nadal s’è lasciato sfuggire una lacrima, lo sguardo corrucciato e sofferente, per via di quel problema alla gamba sinistra che gli impediva di giocare da par suo. A fare i capricci il tendine rotuleo contro cui si era scontrato Ronaldo ai tempi dell’Inter. Capita a chi possiede imponenti masse muscolari. L’infortunio si è materializzato nel secondo game del primo set, durato venti minuti: a nulla sono valsi gl’interventi dello staff medico. Evidente la sua difficoltà a spostarsi e a reggere il ritmo di Ferrer che s’è affermato per 6-4 6-2 6-3. E così il maiorchino ha dovuto abbandonare il sogno di firmare il grande slam, sia pure a cavallo di due anni solari, dopo aver vinto Roland Garros, Wimbledon e Us Open nel 2010. Una maledizione.
L’ultima sua sconfitta in uno slam, pensate un po’, si verificò un anno fa proprio in questo torneo: allora si ritirò per un problema muscolare contro Murray che stava vincendo per 6-3 7-6 3-0. Questa volta ha resistito fino all’ultimo per rispetto di se stesso, dell’avversario e del pubblico. Un comportamento da uomo vero, da sportivo autentico. In conferenza stampa non ha cercato scuse: «Non voglio passare per quello che perde solo se sta male. Ferrer ha giocato alla grande e ha meritato la qualificazione alla semifinale». E il malanno alla gamba? «Niente di grave, almeno spero». Come appare lontano il successo del 2009 su Federer. Resta tuttavia la realtà d’un tennis assillante e impegnativo che logora chiunque, anche un atleta del suo valore.
Che non fosse comunque il Nadal di sempre, lo si era visto nel terzo turno con l’australiano Tomic, un ragazzino senza paura di neanche 18 anni, che nel secondo set si era trovato avanti per 4-0. Poi la rimonta. E la conferma contro Cilic. Nei quarti la resa definitiva, rinviata di qualche game e di qualche minuto grazie a un orgoglio smisurato che l’ha portato ad avvicinare il rivale nel primo set da 2-5 a 4-5 e a trovarsi in vantaggio per 2-1 nel secondo. Solo uno sprazzo. Sarebbe tuttavia ingeneroso sottovalutare la prova di Ferrer, al quarto successo su Nadal in dodici sfide, per la prima volta in semifinale in uno slam. Nell'intervista a caldo ha reso onore al suo avversario: «Non è normale per me batterlo con questo punteggio, si vedeva che non si muoveva bene». Cambia il canovaccio dell’Australian Open dove i risultati in campo maschile erano stati in linea con le previsioni fino ai quarti.

A noi italiani resta la consolazione di applaudire Flavia Pennetta, approdata alla finale del doppio femminile in compagnia di Gisela Dulko: a contendere loro il trofeo Victoria Azarenka e Maria Kirilenko, la precedente compagna di doppio dell’azzurra.

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