Pochissime ore ancora a disposizione per esprimere una scelta esplicita riguardo il proprio futuro previdenziale. Entro il 30 giugno tutti i lavoratori italiani di aziende private o privatizzate devono decidere sulla destinazione del Tfr (trattamento di fine rapporto). Non c'è possibilità di rinvio: non esprimersi in modo chiaro e preciso non equivale a lasciare le cose come stanno. Infatti, per decidere di mantenere il Tfr in azienda (se il numero dei dipendenti non è superiore a 49 unità, oppure conferirlo al fondo dello Stato gestito dall'Inps, se l'impresa ha almeno 50 dipendenti) è necessario dichiararlo in modo esplicito.
Per mantenere il Tfr in azienda bisogna dunque compilare i moduli "Tfr1" e "Tfr2". Nel caso di silenzio del lavoratore, il Tfr viene trasferito automaticamente al fondo pensionistico previsto dal contratto collettivo di riferimento o individuato in base a uno specifico accordo aziendale. Se manca un'intesa aziendale oppure se ci sono più fondi concorrenti, il Tfr finirà nel fondo che ha ricevuto il maggior numero di adesioni. O, come ultima possibilità, al fondo pensione "residuale" costituito presso l'Inps.
In pratica, se il lavoratore non esprime una scelta precisa lascia che siano gli altri a decidere per lui. E ormai non resta molto tempo per comprendere quale è la soluzione ideale: fondo negoziale, fondo aperto o Pip (piano individuale pensionistico). Chi non ha maturato una posizione chiara ha ancora la possibilità di analizzare tutti gli aspetti di ciascuna opzione. Parlandone, ad esempio, con un Family Banker di Banca Mediolanum, che mette gratuitamente a disposizione di chiunque la propria consulenza, anche per chi non è cliente di Mediolanum.
Diffusi capillarmente in tutta la penisola, gli oltre seimila Family Banker di Banca Mediolanum sono presenti in tutte le principali città italiane grazie a oltre 300 uffici tradizionali e circa 200 Punti Mediolanum. Chiamando il numero 840.704.444 è possibile fissare un appuntamento (a casa propria o presso il Punto Mediolanum più vicino: per avere una mappa dettagliata, consultare il sito www.bancamediolanum.it) per approfondire di persona i dettagli della riforma previdenziale, la destinazione migliore per il Tfr e le soluzioni più adatte per la pensione integrativa di ognuno. Tutto questo grazie all'esperienza dei Family Banker, abituati a gestire situazioni patrimoniali a 360 gradi e quindi in grado di fornire un parere coerente con le esigenze di ogni interlocutore sul destino del Tfr, inquadrando l'individuazione di un percorso di previdenza complementare in una strategia organica e personalizzata.
Resta, di fondo, la consapevolezza che sta per verificarsi uno snodo cruciale: la decisione, da maturare con attenzione, è per certi versi irrinunciabile. Non scegliere, infatti, avvia un percorso di 'non ritorno'. Paradossalmente, quindi, per non cambiare bisogna scegliere: in caso contrario, il Tfr va all'Inps. Per ora, secondo quanto emerge dai dati preliminari a disposizione, ancora pochi sembrano aver espresso una scelta esplicita.
È importante sottolineare che un prodotto previdenziale garantisce importanti vantaggi fiscali rispetto al Tfr tradizionale.
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