Toghe in ansia: «Paralizzati dal blocco informatico»

Giudici e magistrati tornano ad alzare la voce. Dai corridoi dei tribunali, insomma, si levano nuovi allarmi nonostante i consueti buoni propositi come ad ogni inizio d’anno. Non sono passate molte ore dal brindisi che ecco il nuovo sos, apocalittico quanto perentorio. «Paralisi complessiva del sistema». «Chiusura dei tribunali» e impossibilità per le imprese e i privati di partecipare a gare di appalti e concorsi. A lanciare l’allerta è l’Associazione nazionale magistrati (Anm) che non risparmia accuse roventi. La preoccupazione riguarda la ventilata interruzione per mancanza di fondi necessari dei servizi di manutenzione e assistenza ai sistemi informatici degli uffici giudiziari, che sarebbe stata comunicata attraverso una circolare del ministero della Giustizia.
Così l’Anm annuncia una «protesta forte e decisa» e parla di «colpo finale» a una «macchina che ha già enormi difficoltà di funzionamento». Secondo il sindacato unico delle toghe «c’è il concreto rischio che la giustizia possa subire un altro colpo ferale a causa degli ulteriori disservizi che potranno crearsi.

Da tempo sosteniamo la necessità di considerare il settore giudiziario come strategico per il Paese e, invece, dobbiamo constatare il contrario. Se l’informatizzazione dovesse venire meno, il principale sconfitto sarebbe il cittadino».

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