Trasfusione a testimone di Geova Il pm dà via libera

Per intervento della magistratura a
una donna ecuadoriana di 28 anni, testimone di Geova, in pericolo di vita per una complicazione dopo il parto, i medici della Mangiagalli hanno potuto fare una trasfusione . È accaduto nella clinica ostetrica e ginecologica milanese. La donna, che aveva appena partorito un bambino, per un problema alla placenta, ha avuto un'emorragia che non si riusciva a fermare. Per salvarle la vita l'unica soluzione era di farle delle trasfusioni ma lei e il marito di 34 anni, essendo testimoni di Geova, non hanno acconsentito. A questo punto, su consiglio della direzione sanitaria, l'équipe medica della sala parto ha contattato il magistrato di turno, il pm Edi Pinatto, per un parere giuridico.

Il magistrato, di fronte a un pericolo immediato di vita, è intervenuto, spiegando che in questo caso era legale effettuare la trasfusione anche contro il diniego della paziente e dei suoi parenti. Ora la signora e il bambino, ricoverati nell'ospedale
di via Commenda, stanno bene.

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