Roma

Con la trilogia del «Padrino» la colonna sonora diventa «classica»

Nino Rota non voleva scriverle le musiche per Il Padrino di Francis Ford Coppola, quelle che, finalmente - Il Padrino. Parte seconda - gli meritarono, nel 1975, l’Oscar. E prima di ogni altra ragione, perché non sarebbe mai andato in America, per la paura che aveva di volare (Rota era stato in gioventù negli USA, per studiare, ma il viaggio l’aveva fatto in nave). Coppola, perciò fu costretto a venire Roma con il film già montato ed a bussare alla sua porta. Il compositore lo accolse in ciabatte e vestaglia, Coppola non lo riconobbe e chiese di poter parlare con il maestro Rota. Rimase interdetto quando capì che ce l’aveva davanti. E comunque riuscì a convincerlo. Rota scrisse le musiche per Il Padrino (1972), che riscossero assieme al film un successo strepitoso; fu a un passo dall’Oscar, ma l’aver ripreso e riadattato alcune sue musiche di film precedenti, fece svanire l’assegnazione. Per Il Padrino. Parte seconda ( 1975) le cose andarono diversamente e finalmente ottenne l’Oscar. Per la terza parte del Padrino, ormai morto Rota, si affidò l’incarico a Carmine Coppola, padre del regista, che riadatto le partiture del maestro italiano. La trilogia «mafiosa» Coppola-Rota ora viene proiettata, da lunedì 27 a mercoledì 29 - uno per sera, inizio alle 21 - all’aperto, nei giardini di Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia, per volontà del suo direttore Frédéric Mitterand, il cui incarico a Roma è stato interrotto dopo neppure un anno, perchè Nicolas Sarkozy l’ha richiamato a Parigi per affidargli il Ministero della cultura. L’ormai ex direttore dell’Accademia di Francia, volendo aprire, per l’estate, le porte dell’Accademia ai cittadini romani aveva avviato l’intenso e sofisticato programma con una interessante mostra fotografica (Marina Cicogna); in agosto ci sarà anche un bel festival di musica barocca. Nel mezzo - per tutto luglio - il cinema: opera-film, una rassegna dedicata a grandi compositori di colonne sonore, fra cui Maurice Jarre, e infine l’omaggio al principe dei musicisti cinematografici, Nino Rota, in occasione del trentennale della morte.
A differenza di molti compositori che si sono dedicati esclusivamente a scrivere musica per il cinema, Nino Rota vanta anche una ricca produzione di musica cameristica, sinfonica e teatrale scritta con identico impegno e gusto. «Non mi offendo - dichiarava convinto - quando mi danno del cinematografaro: musica per film o altra musica, vi metto sempre lo stesso impegno. È diverso soltanto il territorio tecnico in cui mi muovo».
Villa Medici. Ore 21. Biglietti: 7,00 euro (5,00 ridotti). Info:06.

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