Sarà una vera finale al cardiopalma quella che dovrebbe portare allapprovazione del Piano regolatore. Questa mattina in aula Giulio Cesare riprenderà la discussione e andrà avanti a oltranza fino all«adozione» del Prg da parte del consiglio comunale, prevista per domani sera. Una discussione che si preannuncia carica di tensione con la maggioranza compatta a fare quadrato sul Piano e lopposizione che chiede a gran voce «il ritiro del documento».
A dare il via alla maratona dellultimo atto della giunta Veltroni, sarà la relazione dellassessore allUrbanistica Roberto Morassut. A seguire, tutti gli interventi dei consiglieri dellopposizione e le dichiarazioni di voto. La maggioranza è consapevole che non sarà cosa facile portare a casa il risultato a causa dellostruzionismo annunciato dellopposizione. Da qui il vertice dellaltra notte, a cui ha partecipato tutta la maggioranza e dove si è deciso di presiedere costantemente laula votando tutto quello che cè da votare. «La maggioranza è unita - spiegava ieri dalle pagine di Repubblica lassessore Morassut. Per questo andiamo avanti serenamente. Parafrasando Veltroni dico: we can, anzi we must».
Lopposizione dal canto suo è pronta a fare muro in ogni modo, convinta che questo Piano sia «fuorilegge». Motivo per cui, come afferma il coordinatore regionale di Forza Italia Francesco Giro, se verrà approvato «ci sarà una pioggia di ricorsi al Tar che, accolti, sbugiarderanno il sindaco Veltroni». Lesponente di via dellUmiltà entra nel dettaglio e spiega le quattro irregolarità del Prg: «Innanzitutto il Piano nel 2003 è stato adottato senza una cartografia certificata, vale a dire collaudata ai sensi di legge». La seconda irregolarità secondo Giro sta nel fatto che il Prg «introduce con le compensazioni la cosiddetta perequazione urbanistica ovvero il ricorso generalizzato a massicce cessioni di aree in favore della amministrazione». Il terzo motivo è che «lapprovazione del piano è avvenuta attraverso un percorso legislativo anomalo, diverso da tutti gli altri grandi comuni dItalia». Infine aggiunge lesponente di Fi, «la cosiddetta carta dei vincoli contenuta nei Ptpr, i Piani paesistici territoriali regionali, è stata aggiustata alle destinazioni duso precedentemente pattuite dallamministrazione, ovvero prima si sono sistemate le aree edificabili poi hanno tagliato via i vincoli laddove erano presenti».
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