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"Troppi libri di testo sono faziosi e comunisti" E il Pdl ora vuole che sia aperta una inchiesta

La denuncia della Carlucci: "Lo studio della storia è stato spesso sostituito da un puro e semplice tentativo di indottrinamento ideologico". Da qui la richiesta di istituire una commussione di inchiesta. Insorge l'opposizione. SONDAGGIO I libri di testo sono "rossi"?

"Troppi libri di testo sono faziosi e comunisti" 
E il Pdl ora vuole che sia aperta una inchiesta

Troppi libri di testo sono faziosi e la storia si trasforma in uno strumento per fare politica. La critica nei confronti delle dispense scolastiche circola da anni tra studenti, genitori e politici. Sul finire degli anni Novanta la prima a sollevare il problema fu Giorgia Meloni, allora presidente di Azione Giovani. Lapidaria la risposta del ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer: allora fate dei libri di storia di destra. Ora il Pdl torna sull'argomento e alza la voce: "In Italia negli ultimi cinquant’anni lo studio della storia è stato spesso sostituito da un puro e semplice tentativo di indottrinamento ideologico". Parole esplcite contenute nel progetto di legge per l'"Istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sull’imparzialità dei libri di testo scolastici", presentato da un gruppo di 19 deputati del Pdl capitanati da Gabriella Carlucci. Un macigno gettato nello stagno della scuola italiana.

Esplicito anche il riferimento storico: "Con la caduta del Muro di Berlino e con la fine dell’ideologia comunista in Italia, non solo restano tali, ma si rafforzano e si scagliano contro gli attori della storia che hanno combattuto l’avanzata del comunismo". Perché - a distanza di  quasi settant'anni dalla caduta del regime -, il discrimine è sempre lo stesso: il fascismo.  

Le reazioni della sinistra e degli addetti ai lavori sono state immediate: "Ormai i rappresentanti del Pdl vedono comunisti dappertutto", dice la senatrice democratica Vittoria Franco. "Una censura de facto", rincara l’Unione degli Studenti, "che ricalca lo stile delle dittature fasciste". Durissima, infine, la reazione della Flc-Cgil che con il segretario Mimmo Pantaleo spiega: "Il progetto di legge presentato da un gruppo di parlamentari del Pdl con la richiesta di costituzione di una commissione di inchiesta sui testi scolastici, testimonia l’imbarbarimento, il carattere illiberale, se non addirittura le fobie, di questa maggioranza sui temi che riguardano la Scuola".

Il problema esiste, lo conferma anche il ministro Gelmini: "Quello dei libri di testo è un tema che ricorre spesso. Io penso che, in generale, nei libri di testo non debba entrare la politica ma una visione oggettiva dei fatti e soprattutto degli eventi storici". "Credo che si dovrebbero evitare letture interessate di parte e cercare di consentire ai ragazzi di esercitare la propria formazione su libri di testo che siano indipendenti e rispettosi della veridicità storica degli accadimenti" ha aggiunto il ministro, spiegando che qualche volta non si può disconoscere il fatto che, per esempio, alcune questioni come quella delle Foibe molti libri di testo non le trattino o vengano relegate a poche righe". Il dibattito è aperto..

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