da Roma
La vaccinazione può rappresentare la nuova frontiera per la lotta contro i tumori femminili. Qualche giorno fa il ministro della Salute, Livia Turco, ha annunciato lavvio della prima campagna pubblica per la somministrazione del vaccino contro il virus del papilloma umano (Hpv), principale causa del carcinoma uterino.
Ieri, invece, il gruppo farmaceutico Menarini ha presentato il «progetto Mimosa», uniniziativa promossa insieme alla Fondazione Ant per sensibilizzare il pubblico alle problematiche relative al tumore allovaio. La campagna consentirà di focalizzare lattenzione sul vaccino biotecnologico Abagovomab per il trattamento del cancro allovaio. Si tratta di una terapia in fase di studio. Nei prossimi nove anni è previsto larruolamento di 900 pazienti affetti da carcinoma. La vaccinazione seguirà lintervento chirurgico e la prima fase di chemioterapia e ha lo scopo di prevenire la riformazione del tumore con conseguente aumento dellaspettativa di vita. Lobiettivo è stimolare la produzione di anticorpi che eliminino le cellule tumorali. Lunico effetto collaterale finora riscontrato è rappresentato da reazioni locali nellarea di somministrazione.
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