A Tunisi Arrestato il fratello di Ben Alì Il premier: «Chi semina il caos sarà punito»

Nel dopo-Ben Ali, la nuova leadership della Tunisia prova a darsi un governo di coalizione che possa mettere fine alle violenze e al caos delle ultime settimane. Ma ancora domenica nella capitale sono risuonati d’arma da fuoco in diversi quartieri e si sono registrati altri saccheggi. Due persone sono state uccise dalla polizia in una sparatoria, nella periferia nord di Tunisi. In serata l’esercito affiancate dalla polizia, hanno circondato il palazzo presidenziale a Cartagine, dove erano asserragliati diversi elementi della guardia presidenziale fedele all’ex presidente. Ne è nata una battaglia mentre a Bja, sua città natale, veniva arrestato l’ex ministro dell’Interno, Rafik Hadi Kacem. Qualche ora dopo stessa sorte è toccata al fratello del deposto presidente tunisino Ben Ali, Kaies, bloccato alla periferia di Tunisi assieme a quattro poliziotti che, cercando di coprire la sua fuga, hanno aperto il fuoco uccidendo quattro persone e ferendone altre 11, Ieri mattina è morto anche il fotografo francese dell’agenzia Epa Lucas Mebrouk Dolega, 32 anni, ferito venerdì dal lancio di una granata.
I blindati pattugliano le strade della capitale. Numerosi i turisti che continuano a lasciare il paese: 118 cittadini spagnoli sono rientrati già all’alba di ieri. Un tedesco ha riferito di essere stato fermato cinque volte dai soldati mentre si recava all’aeroporto per partire. La situazione dei connazionali - turisti e residenti - che hanno scelto di tornare in Italia si va gradatamente normalizzando.

Il premier Mohammed Ghannouchi ha avvertito che le autorità non saranno «tolleranti» con chi semina il caos. Intanto anche il nipote della moglie dell’ex presidente, è morto nell’ospedale militare di Tunisi dopo essere stato accoltellato due giorni fa. E ora anche su Ben Ali spicca un mandato di cattura.

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