In Tunisia militari pronti a un colpo di stato

Nella «sporca guerra afghana», come l’ha definita il leader di Wikileaks Julian Assange, l’Iran avrebbe giocato un ruolo attivo sostenendo finanziariamente e militarmente alcuni gruppi talebani, in particolare nelle province di confine poste sotto il comando dei militari italiani. Lo si legge in alcuni dei dispacci militari Usa tra i 15.000 rimasti inediti del «pacchetto Afghanistan» ottenuto dal sito dell’australiano, - oltre 70.000 file sono stati pubblicati da Wikileaks a luglio - e di cui l’Ansa ha preso visione.
Così, in particolare tra il 2007 e la fine del 2009, stando ai file, la Repubblica islamica, o meglio «il governo iraniano», ha addestrato, coordinato, dato direttive operative ad alcuni gruppi talebani nelle province di Herat e Farah, dove è molto forte anche la presenza di truppe statunitensi. E dove l’influenza del vicino Iran ha una lunga storia.
Nell’estate 2007, si legge nei file made in Usa, i talebani pianificavano attacchi «contro il campo di atterraggio di Shindand», e le forze della coalizione dovevano attendersi assalti a Farah e Herat che avevano l’obiettivo di distogliere l’attenzione da «un’operazione in grande stile», scrive l’intelligence americana in un dispaccio del 21 luglio 2007: «È anche significativo che ci siano stati rapporti sul fatto che l’Iran abbia puntato i missili contro il campo di atterraggio e altre località del comando ovest. I missili sono sei, tra i bersagli c’è anche il Prt di Farah». Gli iraniani, consultati sulla vicenda, rispondono, secondo gli americani, «di aver puntato i missili contro questi bersagli perche si aspettano un attacco statunitense contro la Repubblica islamica».
E il sostegno dell’Iran ai talebani, a suon di centinaia di migliaia di dollari e armamenti anche pesanti, andava oltre: nel giugno dello stesso anno, «il governo iraniano» aveva dispiegato «truppe lungo il confine con il distretto di Ghoryan (nella provincia di Herat, ndr)» e pianificava di «offrire supporto agli insorti», un gruppo di insorgenti che sarebbe stato guidato «da sei iraniani» per compiere attacchi contro le forze della coalizione e dell’esercito afghano.


Pochi mesi dopo, a novembre, alcuni gruppi talebani «hanno ricevuto l’ordine dall’Iran di bruciare le scuole», si legge in un dispaccio militare che annovera tra le organizzazioni coinvolte «l’intelligence iraniana»: «Gli insorti, che operano secondo le direttive impartite dal governo iraniano, sono i responsabili dei roghi contro le scuole nel distretto di Shindand», 120 chilometri a sud di Herat. E proprio nel villaggio di Shindand, otto mesi prima, i militari italiani avevano inaugurato una scuola inferiore.

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