Tutte le cariche in bilico Elkann guida il primo cda

Congelamento anche in Mediobanca e Intesa

da Milano

Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Virgilio Marrone, per effetto della delibera Consob, dovranno lasciare temporaneamente non soltanto Ifil e Ifi, ma anche i cda di tutte le società quotate in cui siedono. E questo per effetto della sanzione accessoria a quella amministrativa disposta dalla Commissione presieduta da Lamberto Cardia. Una tegola in più per i tre top manager impegnati su più fronti e che ora contano sui contenuti del quesito rivolto ieri alla Consob per continuare a svolgere le loro molteplici attività.
L’Ifil si è mossa in due direzioni: da una parte ha deciso di presentare ricorso e richiesta di sospensione presso la Corte d’appello di Torino contro il provvedimento sanzionatorio (una pronuncia sulla sospensiva dovrebbe arrivare in tempi brevi). Dall’altra ha chiesto alla Consob se, in presenza di un ricorso pendente, le sanzioni amministrative accessorie non siano sospese. E anche l’Authority dovrebbe rispondere velocemente al quesito dei legali degli Agnelli. Gabetti, 82 anni, alle cariche in seno alla famiglia torinese, aggiunge anche quella di consigliere di Mediobanca. Ma è l’avvocato settantottenne Grande Stevens a collezionare il maggior numero di incarichi: è infatti presidente della Compagnia di San Paolo, presidente onorario della Juventus, presidente della Ferrero e consigliere delle quotate Campari e Rcs. Marrone, invece, siede nel cda di Fiat e nel consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo. Per capire se Gabetti, Grande Stevens e Marrone dovranno lasciare effettivamente, seppure per pochi mesi, i propri incarichi di vertice bisognerà attendere fino alla risposta della Consob ai chiarimenti richiesti o alla pronuncia d’urgenza dei giudici.
Gabetti, una volta informato sulle decisioni della Consob, nonostante l’amarezza per non aver visto riconosciuto dall’Authority lo sforzo compiuto per evitare nuove incertezze alla Fiat, ha reagito incoraggiando il management a far valere le proprie ragioni. «Il provvedimento della Consob - ha commentato il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo - colpisce una persona come Gabetti che conosco da 35 anni e che ha alle spalle 60 anni di attività professionale, sempre caratterizzati da un comportamento eticamente impeccabile».

«Ai vertici Ifil e in particolare al dottor Gabetti - ha aggiunto l’ad Sergio Marchionne - esprimo a nome del Group executive council, dei nostri leader e di tutti gli uomini e donne che operano in Fiat il più sincero grazie per quello che hanno fatto». Intanto John «Yaki» Elkann, che ieri ha presieduto in qualità di vicepresidente vicario dell’Ifil il suo primo cda, si prepara ad avere un ruolo sempre più centrale all’interno della galassia Agnelli.

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