Federico De Rossi
da Savona
Cresce la psicosi aviaria anche in provincia di Savona. L'altro giorno il caso dei tre piccioni trovati morti sul lungomare di Loano. Le carcasse dei tre volatili sono state sequestrate a titolo precauzionale dal Corpo Forestale dello Stato e trasferite in appositi contenitori ermetici all'Unità Operativa di Veterinaria della Asl 2 savonese. L'esame autoptico eseguito dall'Istituto Zoo-profilattico sperimentale di Savona ha dato esito negativo, ma lo stato di allerta e preoccupazione per il virus H5N1 ha consigliato alla direzione di trasferire comunque i campioni di laboratorio esaminati all'Istituto di Virologia di Torino per fugare qualsiasi dubbio. «Il piccione è da considerarsi una specie alquanto refrattaria al contagio del virus dell'aviaria tramite il contatto con altri uccelli migratori eventualmente ammalati - afferma il dott. Walter Dini, responsabile della U.O. Veterinaria della Asl 2 savonese», che esclude in maniera categorica che i casi segnalati possano costituire un possibile focolaio dell'H5N1.
Anche i controlli effettuati ad Albenga, lungo la foce del Centa, pregiata oasi faunistica, a seguito di una eccezionale moria di gabbiani, hanno dato esito negativo. Malgrado una psicosi giudicata troppo eccessiva da tutti gli esperti, resta alta l'attenzione e, soprattutto, si intensifica l'attività di controllo e monitoraggio del territorio: «È stata fatta una sorveglianza attiva mediante il prelievo di sangue in tutti gli allevamenti di volatili e di selvaggina da ripopolamento presenti sul territorio della Provincia di Savona. In totale sono stati eseguiti 142 prelievi di sangue per verificare la presenza del virus influenzale H5N1, ma tutti gli esami svolti dall'Istituto Zoo-profilattico hanno dato sempre esito negativo - ribadisce il dott. Dini». «In questi giorni siamo stati letteralmente sommersi da segnalazioni di volatili morti - dichiara il dott.
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