«Prima di tutto» fa rivivere il rotocalco

Certo, il programma è severamente sconsigliato ai dormiglioni. O anche, più semplicemente, a chi ha la fortuna di riuscire a dormire fino alle otto del mattino.
Per tutti gli altri ascoltatori, Prima di tutto, l’appuntamento di Radiouno dal lunedì al venerdì dalle 5,05 alle 8, è un ottimo modo per iniziare la giornata. E, il giorno - credo lontanissimo, visti comunque i buoni risultati ottenuti dalla rete - in cui Antonio Preziosi dovesse occuparsi d’altro, lascerebbe in eredità a Radiouno proprio questa trasmissione, la firma d’autore sul suo mandato, il gioiellino della sua gestione.
Perché Prima di tutto riesce a fare informazione, a farla bene, ma anche a farla in modo leggero. Approfondendo i temi del giorno, ma senza rinunciare a dare altre informazioni che magari non passano nei giornali radio del resto della giornata. Cerco anche di fare qualche esempio concreto per capire come le tre ore dell’alba di Radiouno riescano a parlare di temi vari senza mai essere noiose o fastidiose. In settimana, ad esempio, i conduttori della squadra di Preziosi sono riusciti a dare in diretta la fine della notte degli Oscar, facendo peraltro pieno servizio pubblico su un evento altrimenti riservato agli abbonati alla pay-tv. Ma, contemporaneamente, lo stesso giorno, hanno raccontato la storia di una signora genovese che vive scrivendo le (auto)biografie di chi preferisce farsele scrivere.
Ecco, si passa dal massimo dell’istituzionalità - con la notizia del giorno su vari temi, dal maltempo agli spettacoli, dai blitz dei Nas negli ospedali ai marò rapiti, dalla partita della nazionale di calcio alla politica o al fisco - ad argomenti soltanto apparentemente più leggeri, ma che sono da sempre la forza di quello che un tempo si chiamava rotocalco.

E, allo stesso modo, magari senza grande gioia del suo «dirimpettaio» di Radiotre, Marino Sinibaldi, il direttore Preziosi ha «violato» il terreno della rassegna stampa Prima pagina, finora esclusiva della terza rete. Violazione positiva: ogni voce in più, in ogni campo, è la benvenuta.