Tv digitale, partenza senza scossoni Molti bonus sono rimasti inutilizzati

L’era della tv digitale terrestre è iniziata ieri notte a Roma e nel Lazio - con il passaggio di Raidue e Retequattro al nuovo sistema nella capitale e in 166 comuni - senza particolari scossoni: sono 6.400 le chiamate arrivate al call center messo a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico, quasi tutte relative a problemi di sintonizzazione e con esito positivo. Resta però la questione dei bonus per l’acquisto dei decoder: su 130mila previsti, ne sono stati erogati soltanto 4.110.
A tracciare un primo bilancio è stato il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani con il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, il sindaco Gianni Alemanno e il presidente di DgTvi (l’associazione dei broadcaster interessati al passaggio al digitale) Andrea Ambrogetti. «Tutto si sta svolgendo positivamente», ha esordito Romani, che ha definito «storico» il passaggio di Roma, prima grande capitale europea, alla nuova Tv e ha ricordato che lo switch over ha interessato tre impianti Rai e quattro Mediaset. Restano però ancora a disposizione oltre 125mila contributi da 50 euro messi a disposizione dal governo per l’acquisto di un decoder interattivo e riservati ai cittadini con più di 65 anni, un reddito annuo inferiore ai 10mila euro e in regola con il pagamento del canone: «Con l’Ufficio delle entrate - ha spiegato il viceministro - abbiamo calcolato che sono 130mila gli aventi diritto, ma ad oggi soltanto 4.110 sono stati i contributi erogati. C’è ancora un larghissimo spazio: basta recarsi nei negozi abilitati con il codice fiscale ed è già pronto l’elenco di coloro che possono usufruirne».
Per quanto riguarda il call center (il numero verde è 800 022 000), ha detto ancora Romani, «negli ultimi venti giorni sono arrivate 220mila telefonate dal Lazio, da questa mattina (ieri, ndr) 6.400, quasi tutte relative a problemi di sintonizzazione». Chi ha problemi può comunque rivolgersi, a sue spese, a un antennista: «Ci auguriamo che i tecnici facciano riferimento - ha sottolineato il viceministro - al codice etico messo a punto dalla Confartigianato e dal Cna (la Confederazione nazionale artigianato e piccola e media impresa, ndr)». Ambrogetti ha ricordato che «prima del rush finale già sette famiglie su dieci nel Lazio erano in grado di ricevere il digitale e, in particolare, il digitale terrestre era presente nel 50 per cento delle case».
Il pensiero del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo va ai più deboli: «Mi impegno a stanziare circa un milione in sede di assestamento di bilancio a fine luglio per venire incontro ad eventuali difficoltà nel passaggio tra analogico e digitale tra le fasce deboli della popolazione, oltre ai fondi già stanziati: penso a contributi per i decoder o ulteriori campagne di informazione.

Abbiamo aperto un tavolo con le associazioni dei consumatori allo scopo di raggiungere presto un accordo con gli antennisti, vero “front office” di questo passaggio tecnologico: pensiamo ad una tariffa unica per l’installazione, nel segno della trasparenza».

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