da Vicenza
Sul retro della vecchia casa colonica della famiglia Zanetti ci sono i panni stesi. I cagnolini abbaiano furiosamente nel recinto. Sotto il portico è parcheggiato un furgone. La follia omicida si è abbattuta nella notte e, non fosse per i carabinieri e per i sigilli apposti per il sequestro giudiziario dellimmobile, in via San Paolo 62, a Rossano Veneto (Vicenza), una manciata di chilometri da Bassano del Grappa, la normalità della campagna sembrerebbe regnare sovrana.
E invece sono passate poche ore da quando Angela Nichele, 44 anni, ha vibrato due fendenti dascia alla testa e al collo del marito, Matteo Zanetti, di due anni più vecchio, uccidendolo allistante. «Non ne potevo più - ha confidato la donna al magistrato che linterrogava -. Beveva troppo e, quandera ubriaco, diventava una belva e picchiava me e i nostri quattro figli. Non ci ho visto più, sono scesa nella legnaia, ho preso laccetta e sono tornata in camera. Ed è successo quel che è successo».
Già, ma cosa è davvero successo in quella casa? I litigi sarebbero cominciati già verso le 17, al ritorno di Zanetti dal lavoro. Lui faceva lambulante di ortofrutta e la moglie, operaia nella vicina fabbrica Selle San Marco, gli dava una mano durante i week end. Ma laltro ieri luomo era particolarmente irritato e solo la sua decisione di uscire per andare a bere un bicchiere con gli amici ha evitato che il bisticcio degenerasse. Verso le 18 è stato visto in un bar di Rosà, già piuttosto alticcio, come testimonia il modo approssimativo con cui aveva parcheggiato la sua Fiat Punto. Alle 20, quando il locale ha chiuso i battenti, se nè andato, probabilmente alla ricerca di un altro bar.
Si è presentato a casa verso le 23, completamente sbronzo. La moglie stava ancora rassettando la cucina e tra i due è scoppiato lennesimo alterco. Per i figli non è certo una novità. Tra i due coniugi i dissidi erano allordine del giorno e, oltre allalcol, ci sarebbe stata pure la gelosia delluomo a scatenare un mix esplosivo. E laltra notte anni di rabbia e incomprensioni sono deflagrati nel sangue. Angela Nichele non ci ha visto più, ha aspettato che il marito si addormentasse e, in preda a un raptus feroce, è corsa nella legnaia, ha preso lascia, è tornata, è salita in camera e ha colpito, due volte, il marito gridando come unossessa: «Basta, basta, ti ammazzo».
I figli, che dormivano si sono svegliati di soprassalto. Hanno trovato il padre in un letto diventato una vasca di sangue.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.