GLi umori mediterranei nello splendore di Alboràn

Alboràn è il nome che si è scelto il trio, sorprendente e degno di ogni elogio, protagonista di questo cd. Alboràn, si legge nelle note di copertina, è l’ingresso nel Mediterraneo. In quel mare, Africa e Spagna si affacciano e disperdono le loro essenze e «inizia qualcosa che è come un’origine. Il Mediterraneo unisce, mescola, elabora e rimane una grande fascinazione, un luogo fondativo, una scaturigine occulta». Difficile far capire meglio quale sia la filosofia del gruppo formato da Paolo Paliaga pianoforte, Dino Contenti contrabbasso e Gigi Biolcati batteria; filosofia che si esprime con un interplay di rara perfezione.

Il bello è che i tre hanno acquistato notorietà da un articolo, scritto da un non addetto ai lavori su un grande quotidiano, che la scorsa estate affermava essere Paliaga migliore di Keith Jarrett (paragone improprio, tanto più che Paliaga ha caso mai un indirizzo diverso). Fatto sta che qui c’è un terzetto di splendidi quarantenni, direbbe Nanni Moretti, con alle spalle studi severi, che offrono musica meravigliosa.

ALBORÀN TRIO - Meltemi - (Act Records)

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