Undici colpevoli per Nassirya

da Roma

Sono stati undici uomini - tra cui il capo di Al Qaida in Irak, Abu Musab Al Zarqawi, ucciso il 7 giugno 2006 in Irak - i responsabili della strage di Nassirya, il 12 novembre 2003, nella quale morirono 19 cittadini italiani e 9 iracheni. A queste conclusioni sono giunti i carabinieri del Ros, che hanno ricostruito l’organizzazione e la dinamica dell’attentato.
Uno dei terroristi - Abu Omar Al Kurdi, detenuto a Bagdad dove è in attesa di essere impiccato - è stato raggiunto nei giorni scorsi da una ordinanza di custodia cautelare spiccata dai magistrati di Roma, che hanno anche denunciato altri cinque responsabili della strage, tra cui Abu Omar Al Masri, ritenuto il successore di Al Zarqawi. Altri quattro, pure essi tutti identificati, sono nel frattempo deceduti. Al Kurdi, condannato a morte anche per numerosi altri attentati e delitti, venne arrestato dalle truppe Usa a Falluja.


Gli altri cinque responsabili, e ancora vivi, sono Abu Anas Al Shami, 38 anni, giordano, un emiro, capo del «Consiglio della Shura», organo supremo ideologico-religioso dell’organizzazione terroristica che ha compiuto la strage; Abu Adnan, portavoce dell’organizzazione; Abu Omar Al Masri, egiziano, 41 anni; Abu Salman Al Shami e Abab Turki, componenti della stessa organizzazione.

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