Un'estate di

Spesso parlo con Karen, mia amica americana, e scopro che il Paese che ha fin retto le sorti del mondo, il Paese andato sulla Luna, il Paese di internet, della rete, di Steve nel senso di Jobs e di Bill nel senso di Gates, questo Paese è vintage nei modi, nei pensieri, nell'attenzione e rispetto che porta alla semplicità del vivere.
L'altra mattina Karen mi ha raccontato del «garage sale», si chiama così, più o meno «la vendita nel garage», accade quando si trasloca o quando arriva primavera, spring cleanings le chiamano, le pulizie stagionali, e si scopre di vivere in una casa troppo piena d'inutilità varie. Perché i dischi sono doppi, i libri pure, perché quattro televisori e le bici dei bambini sono un'esagerazione e allora ecco l'occasione di buttar via un bel po' di tutto.
Solo che gli americani non buttano, siamo noi a buttare via, noi a fiondarci spesso, non sempre, in discarica (a volte regaliamo), magari con le lacrime agli occhi per aver deciso di separarci da quell'oggetto mai usato però quanta compagnia che ci teneva... Loro invece fissano il giorno, l'ora, mettono tutto davanti a casa, nel giardinetto, sul vialetto d'accesso, fissano i prezzi e accolgono vicini e lontani. A volte il «garage sale» viene fissato di comune accordo fra più famiglie e diventa come un mercatino di quelli che a noi piacciono tanto solo che da noi i prezzi schizzano alle stelle perché il mercatino è alla moda e fa business. Altro che sgombrare casa.
Spesso parlo con Karen e mi è tornata in mente la consuetudine molto americana del «doggy bag". Da noi c'è gente che non arrivava a fine mese ma che arrossiva all'idea di mostrare la social card; da loro c'è gente che viaggia su fuoriserie, va al ristorante di lusso e con un cenno chiede la «doggy bag», la scatola riempita con gli avanzi di pranzo, cena e bevande.


So che anche in Italia c'è chi ci prova. Non è un gran successo, perché «cosa penserà mai la signora Maria se ci vede portare a casa capriolo e polenta?». E intanto loro, gli altri, vanno sulla luna e t'inventano l'iPad.

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