Nino Materi
Dal trumeau di viale Trastevere sono uscite le solite palline di naftalina: tracce che sanno di vecchio come lantico corredo della nonna. Il ministero della Pubblica istruzione ha aperto il cassettone e dal campionario polveroso degli argomenti «buoni per tutte le stagioni» sono usciti dei temi che i maturandi hanno fatto bene - anzi, male - a tradurre con una sola parola-chiave. E così la poesia «Lisola» tratta dalla raccolta «Il sentimento del tempo» si è trasformata semplicisticamente in «Ungaretti». Stessa sorte per tutte le altre tracce banalizzate al massimo grazie al «potere di sintesi» che caratterizza i maturandi di ieri e di oggi: il saggio breve si è ridotto quindi al tema su un quantomai vago concetto di «straniamento»; lambito socio-economico è diventato il tema su unimpalpabile dicotomia tra «città e periferie»; lambito storico-politico è diventato un pistolotto su «Giuseppe Mazzini»; lambito tecnico-scientifico è diventato un pericolosissimo «brevi cenni sulluniverso»; il tema storico è diventato un indigesto polpettone su «Onu, Patto atlantico e Unione europea» in salsa italiana; infine il tema di attualità su «paesi, campagne e botteghe artigiane» che, sicuramente, ha portato migliaia di studenti sugli insidiosi sentieri del «fuori tema».
Ma anche a leggerle compiutamente e senza raptus improvvidamente sinottici, le tracce scelte dal ministero marcano una volta di più lenorme distanza tra i «parrucconi» di viale Trastevere e le cosiddette «nuove generazioni». Chi tra i queste due tipologie umane abbia maggiore bisogno di aiuto resta un mistero: nel mondo accademico cè infatti lincapacità cronica di armonizzare cultura e modernità, mentre nel mondo giovanile cè invece la difficoltà di vivere il presente ancorandolo alle conoscenze del passato. Sta di fatto che oggi tra questi due «estremi» cè scarso dialogo e la scuola rappresenta lhabitat in cui tale incomunicabilità si appalesa in modo più clamoroso. Gli exit poll alluscita degli istituti indicano che il 70% dei candidati ha puntato sul «saggio breve» e «articolo di giornale», con una netta preferenza per «Ungaretti», «Città e periferie» e «Campagne, paesi e botteghe artigiane».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.