La disperazione degli imprenditori italiani, travolti dalla crisi, arriva allassemblea dei soci di Unicredit chiamata ad approvate il bilancio (perdita di 9,2 miliardi e senza la distribuzione di dividendo). Un imprenditore di Parma, Roberto Di Taranto, ha preso la parola sostenendo che la sua famiglia «è stata ridotta sul lastrico» per una segnalazione errata e un mancato indennizzo. Una situazione insopportabile che, senza una transazione, potrebbe spingerlo ad «allungare la lista dei suicidi di imprenditori». Di Taranto ha spiegato che aveva tre società, ma nel 2009, per «un errore», è stato segnalato alla Centrale rischi della Banca dItalia. Gli sono stati così revocati tutti gli affidamenti e, per questo, è andato in fallimento. Ma nonostante «due pronunciamenti» in suo favore del tribunale di Parma, Unicredit si sarebbe rifiutata di aprire una trattativa. Lad Federico Ghizzoni ha replicato che la banca «è sempre disponibile a proposte transattive» per risolvere i contenziosi.
Hanno pungolato il top management anche le grandi Fondazioni azioniste: Crt ha esortato Unicredit a migliorare la «capacità reddituale», considerando i risultati raggiunti «non adeguati». Cariverona ha invece chiesto di tagliare i costi e garantire la redditività dellinvestimento.
Il nuovo consiglio, ridotto a 19 membri, eletto dallassemblea vede Giuseppe Vita nuovo presidente in sostituzione di Dieter Rampl e tra i componenti Luca di Montezemolo e Alessandro Caltagirone. Quanto allaumento di Fonsai, Unicredit (che ne controlla il 6,7%) non ha invece ancora formalmente sottoposto la decisione al cda.
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