Università, Politecnico record: è qui la fabbrica degli occupati

Cercate un lavoro sicuro? Studiate ingegneria. Volete avere certezze del futuro e non rimanere da mamma e papà per anni dopo la laurea? Iscrivetevi ad architettura. Secondo le ultime rilevazioni Istat, che risalgono a marzo, il 95,1% dei laureati del Politecnico di Milano a tre anni dalla conclusione degli studi ha un’occupazione, il più delle volte coerente con il titolo di studio: più precisamente il 97,4% gli architetti e il 93,1% degli ingegneri. I dati parlano da soli, soprattutto se si confrontano con il tasso di disoccupazione tra i giovani, pari al 28,2% secondo le rilevazioni Istat di marzo. Percentuale non molto differente la troviamo al Politecnico di Torino, che vanta un tasso di occupazione dei propri laureati del 92,4%: nello specifico si parla del 93,8% di ingegneri e 88,9% di architetti. Stesso discorso a Bergamo: qui all’Università degli studi 92,4% di laureati, tra ingegneri (91,1%) ed economisti (81,9%) trova lavoro in tre anni. Nella top ten delle università per numero di occupati compare anche l’università degli studi di largo Richini con una media del 77%, che vede un picco dell’83,4% per le facoltà politico sociali e un 74% dell’area tecnico scientifica. Gli ingegneri non trovano lavoro solo al Nord, ma anche al centro e al sud: la Sapienza di Roma, tra i più grandi atenei d’Italia e di Europa vede un netto distacco dei laureati in ingegneria, che nell’88% dei casi trovano lavoro, e degli architetti (89,8%) rispetto a una media del 66%. Discorso simile vale per il Politecnico di Bari: trovano lavoro entro i tre anni il 90,1% degli ingegneri e l’81,9% degli architetti.
A cosa si deve il segreto di tanto successo? Intanto bisogna dire che a livello europeo - spiegano dall’ateneo di piazza Leonardo da Vinci - la richiesta di ingegneri è molto superiore all’offerta: è un corso di studi duro e faticoso, non è molto appetito dai giovani. Chi lo affronta fa un grosso investimento si di sé, che viene ripagato in termini occupazionali. Questo vale sia per gli uomini che per le donne, anzi le donne al Politecnico si laureano più in fretta e con voti migliori dei loro colleghi. Il mondo femminile rappresenta il 20% degli iscritti in ingegneria e quasi la metà degli iscritti in architettura. Una ragazza che si iscrive al Politecnico è più motivata. La differenza nella scelta delle occupazioni tra ingegneri e architetti riguarda il tipo di rapporto lavorativo: gli architetti prediligono il lavoro autonomo, mentre gli ingegneri cercano un posto in aziende medio grandi.

A cosa si deve la facilità nel trovare impiego per gli architetti? «Non certo a una domanda superiore all’offerta - spiega il rettore dell’ateneo Giulio Ballio - ma al fatto che da noi non formiamo architetti strictu sensu, ma figure professionali ad ampio raggio». Molti infatti trovano sbocchi professionali nell’editoria, nella comunicazione tecnica, nel commercio, nell’ambito dei prodotti e materiali per l’edilizia, nella grafica e nel web.

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